(di Giovanni Franco)
Quella foto in bianco e nero del
"ventennio" fascista scatena la polemica nel messinese. "In un
clima nazionale percorso da intolleranza e razzismo, è stata
collocata da parte del Comune, una targa commemorativa a San
Fratello (Messina) per ricordare il centenario di una grave
frana (gennaio 1922) che colpì quel paese. La targa però più che
rammentare la frana, le sue vittime e la devastazione del centro
del messinese, celebra con molta più enfasi la visita del
dittatore Benito Mussolini a San Fratello (paese di origine
della famiglia di Bettino Craxi), avvenuta nel marzo 1924". Lo
afferma Giuseppe Martino, presidente dell'Anpi provinciale di
Messina "Mimmo Trapani", che ha inviato una nota al prefetto di
Messina, al sindaco di San Fratello e al procuratore di Patti.
"Non tutti ricordano inoltre che il generale Antonino Di
Giorgio, da quel contatto con Mussolini ricavò il mese dopo, nel
governo fascista, la carica di ministro della Guerra; e che tre
mesi dopo, il 10 giugno 1924, veniva assassinato il deputato
socialista e antifascista Giacomo Matteotti", prosegue la nota.
La targa ribatte il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti
Pinto "è stata collocata l'8 gennaio scorso. E' stata inserita
la foto del generale Di Giorgi nostro concittadino che
sensibilizzò l'allora capo del governo Benito Mussolini che
diede un notevole contributo a San Fratello per fare nascere la
città di Acquedolci. La targa rievoca quel momento storico e
quella visita. Io non voglio che questo possa far nascere
polemiche che non fanno parte della mia storia umana sociale,
politica e culturale".
Ma l'Anpi provinciale non ci sta ritenendo che "l'apposizione
di questa targa sia contraria ai valori cui si richiama la
nostra Costituzione, e che nell'aria pesante di intolleranza che
soffia nel Paese la sua presenza sia molto più che inopportuna".
"In particolare è un esempio distorto che viene dato alle
giovani generazioni, le quali, in assenza di condanna e
ostracismo dei valori fascisti da parte delle istituzioni,
rischiano di essere trascinate nel vortice dell'odio per i
diversi, per "gli altri", sottolinea Martino. L'Anpi chiede
dunque "all'opinione pubblica e alle forze democratiche di
biasimare l'apposizione della targa, e alle autorità in
indirizzo di voler agire per la sua pronta rimozione e chiede
pure alla Procura della Repubblica di Patti di voler verificare
se nella targa stessa ricorrano eventuali violazioni della legge
Scelba".
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