Nel 1969 due tra i più importanti
esperti di museografia, applicata ai rispettivi campi di azione,
l'architetto paesaggista Pietro Porcinai e l'architetto Franco
Minissi, furono invitati dall'allora sovrintendente ai Beni
culturali per la Sicilia occidentale Vincenzo Tusa, a
ridisegnare i confini e la "lettura" del parco archeologico di
Selinunte. Che ad inizio anni Settanta era in uno stato di
completo degrado, vittima continua dei tombaroli, con una strada
carrozzabile che lo attraversava. Tutto questo nonostante
Selinunte fosse già indicata come l'area archeologica più grande
d'Europa. Vincenzo Tusa, uno dei più noti archeologi siciliani,
promuove il progetto museografico di Porcinai e Minissi la cui
realizzazione e messa in funzione ha molti travagli. "La sua
importanza storica resta comunque un punto di riferimento e dal
nuovo concept portato avanti in questi ultimi mesi, nasce il
progetto di restauro filologico e funzionale delle soluzioni
museografiche più rappresentative, a partire dal Tridente, che
racchiude tre direttrici di percorso del Parco assolutamente
inedite ancora oggi" come sottolinea il direttore del Parco
archeologico di Selinunte Bernardo Agrò che lo ha fortemente
voluto unitamente alle attività di miglioramento e della qualità
dell'offerta museale, attivando un confronto continuo col
territorio.
"Tutti i parchi archeologici siciliani stanno vivendo una
rinascita. Stiamo lavorando ad una nuova concezione di visita,
che coniughi i profondi significati storici e la conoscenza dei
siti con un'esperienza emozionale - interviene l'assessore
regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana, Alberto
Samonà - . Anche il parco di Selinunte è coinvolto da questo e
da altri importanti progetti, che puntano alla valorizzazione di
un sito unico che vogliamo diventi punto di riferimento
dell'offerta culturale del Mediterraneo" .
Il nuovo assetto è stato presentato durante la decima
edizione di "Architects meet in Selinunte", le giornate di
confronto a cui hanno partecipato un centinaio di architetti da
tutta Italia e che si sono appena concluse a Selinunte.
Quest'anno il convegno internazionale dell'Aiac (Associazione
italiana di Architettura e Critica) diretto da Luigi Prestinenza
Puglisi, affronta il tema delle conseguenze all'architettura
partendo dal suo obiettivo principale: essere portatrice di
benessere e quindi di felicità. E proprio per rispondere a
queste premesse, viene ripreso e adattato il progetto di
Porcinai e Minissi del 1969. Sarà messo in funzione, attraverso
il suo recupero filologico, ciò che era stato pensato per un
nuovo ingresso che introdurrà il visitatore ad un percorso
esperienziale tale da trasportarlo nei "suoni" dell'antichità.
L'idea è quella di immergere il pubblico in un'atmosfera
rarefatta e senza tempo, tramite il recupero di elementi
semplici: i colori, gli odori, i rumori di una realtà non
artificiale. Interattività e storytelling saranno invece le
componenti più importanti per la riqualificazione del sistema
museale dell'area monumentale. Si stanno progettando moderni
dispositivi multimediali per far rivivere allo spettatore la
vita quotidiana dei Greci, le attività, le abitudini
dell'insediamento urbanistico. In collaborazione con
CoopCulture, concessionaria dei servizi del Parco archeologico,
sono in corso di adeguamento le strutture di accoglienza, la
biglietteria, e promosso il recupero dei percorsi attraverso il
cosiddetto Tridente. Molto innovativo anche il nuovo progetto
"Luce" sensoriale-percettivo firmato da Mario Nanni, interamente
giocato sulle sensazioni "personali" del visitatore. Si andrà
per gradi: il progetto prevede all'ingresso un livello di
intensità luminosa piuttosto basso, una luce morbida che segua
quella naturale; così come l'occhio umano tende ad abituarsi
lentamente al buio o alla luce, anche a Selinunte si partirà da
un'intensità massima nella prima serata, per diminuirla poi man
mano, fino a spegnersi nella notte.
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