(ANSA) - CEFALÙ, 30 GIU - Due procedure per l'impianto di
neurostimolatori midollari sono state effettuate alla
Fondazione Giglio di Cefalù su pazienti con lombosciatalgia
bilaterale.
La prima paziente, una donna di 70 anni, era affetta da
lombosciatalgia bilaterale da stenosi del canale quindi
riduzione del calibro del canale spinale. L'altro paziente,
invece, un uomo di 82 anni, ex campione italiano di lotta
greco-romana, era costretto ad una ridotta mobilità a causa un
intervento chirurgico di stabilizzazione della colonna.
"In entrambi i pazienti, provati da forti dolori - spiega
l'anestesista e terapista del dolore della Fondazione Giglio,
Giuliano Lo Bianco - abbiamo impiantato un neurostimolatore
midollare costituito da elettrodi e da un generatore d'impulsi
'pacemaker' che consente di creare un campo elettromagnetico
attorno al midollo spinale, in grado di modulare la conduzione
del dolore cronico".
"Gli elettrodi vengono posizionati a livello dello spazio
epidurale - prosegue Lo Bianco - attraverso un'incisione
percutanea in anestesia locale, quindi collegati al generatore
di impulsi che viene posizionato dentro una tasca sottocutanea
in regione sovraglutea. Questa procedura ha consentito ai
pazienti di evitare l'uso delle stampelle".
L'impianto avviene in due fasi: nella prima, la fase detta di
"trial", viene posto l'elettrodo midollare per testare la sua
efficacia nel controllo del dolore, mentre, nella seconda fase,
a distanza di qualche settimana, il generatore di impulsi viene
impiantano in maniera definitiva in sede sottocutanea.
L'intensità degli impulsi viene gestita attraverso un
telecomando fornito al paziente che potrà modificarla a secondo
delle attività da svolgere.
"E' certamente un'evoluzione della terapia del dolore - rileva
Lo Bianco - che consente al paziente di ridurre il dolore, di
riattivare la mobilità e di riprendere una soddisfacente qualità
di vita. L'impianto del neurostimolatore non presenta
particolari controindicazioni o effetti collaterali". (ANSA).