Un appello per fermare la
realizzazione di un gigantesco impianto fotovoltaico
industriale, grande quanto 100 campi di calcio, e l'insediamento
di nuovi parchi eolici nella zona di Gibellina è stato lanciato
dai promotori di Art. 9. Tra i firmatari figurano gli ex
assessori regionali ai Beni Culturali Fabio Granata e Alberto
Samonà, l'ex soprintendente di Agrigento Michele Benfari,
l'operatrice culturale Fulvia Toscano, il docente universitario
ed ex assessore regionale Turismo Daniele Tranchida.
"Intendiamo batterci - si legge nell'appello - per una causa
giusta e nobile: salvare dall'arroganza dei fondi finanziari e
della grande industria gli abitanti delle campagne, delle
colline, delle montagne e dei luoghi dell'anima di Gibellina e
del suo "paesaggio culturale e ambientale", minacciato
gravemente dal progetto. Questa area della Sicilia, rigenerata
dalla visionaria ricostruzione condotta da Ludovico Corrao in
nome dell'arte e della Bellezza, rappresenta un intreccio di
Patrimonio materiale e immateriale dove natura e cultura,
bellezza e civiltà contadina sono inscindibili da secoli".
I promotori dell'iniziativa denunciano "progetti di
industrializzazione uniforme e forzata di tutto il territorio,
senza che tutto questo porti un minimo di beneficio per
Gibellina con un grave vulnus del nostro patrimonio materiale e
immateriale solo per il profitto di imprese che portano la
ricchezza altrove".
"Nella sola provincia di Trapani - sottolinea Art. 9 - ci
sono già più di 1000 torri eoliche alte 200 metri e distese di
"parchi solari" estesi per centinaia di ettari a sostituire le
produzioni agricole, senza alcuna pianificazione". I promotori
dell'appello chiedono infine di essere ascoltati "soprattutto
dal Ministero dell'Agricoltura e dalla Regione Siciliana per far
sì che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano
essere insediati solo ed esclusivamente nelle previste, ma non
ancora individuate Aree Idonee definite dalle Regioni; che le
richieste di autorizzazione in aree diverse da quelle idonee
siano dichiarate irricevibili; che siano abrogate le norme che
consentono gli espropri in capo a progetti eolici, fotovoltaici
e relative opere accessorie; che i pareri negativi delle
Soprintendenze siano rispettati e abbiano la forza legale di
fermare lo scempio in aree tutelate dai piani paesaggistici".
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