Sperimentare di persona un corto
circuito emotivo, confrontarsi con la paura, anche con la
superstizione per scoprire che ci si è persi nei meandri di
gioia di un luna park immaginifico e surreale. Sarà Palazzo
Branciforte a ospitare il ritorno a Palermo dopo vent'anni
dell'artista pugliese David Cesaria, noto per le sue luminarie
pop, con la mostra Tilt, che verrà inaugurata sabato 12 ottobre
alle 18. La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre.
A spiegare il titolo della mostra è la curatrice, Ilaria
Caravaglio: "Tilt, nel gergo dei videogiochi, indica il momento
in cui un sistema si blocca, perde il controllo ma, più in
generale, indica un guasto di circuiti elettrici o elettronici
o, in senso figurato, uno stato di debolezza fisica o di
confusione mentale dell'essere umano. Cesaria, con maestria e
ironia pungente invita il pubblico a sperimentare proprio un
analogo cortocircuito emotivo". Ecco allora Palazzo Branciforte
trasformarsi in un labirinto in cui convivono la gioia popolare
delle luminarie e le ombre profonde, in un luogo da esplorare
per esplorare se stessi, in un luna park surreale in cui le
opere sono significativamente 17. Un numero complesso per molte
culture - compresa quella siciliana - interessante testimonianza
di sincretismo religioso che caratterizza l'isola, con un
intrecciarsi di culti pagani, cristianesimo e influenze arabe.
"Abbiamo accolto con entusiasmo - afferma la presidente della
Fondazione Sicilia, Maria Concetta Di Natale - la rilettura in
chiave contemporanea del luna park e del labirinto in cui
perdersi per ritrovare se stessi da parte di David Cesaria, che
dopo vent'anni torna a Palermo, proprio a Palazzo Branciforte.
La mostra Tilt ha anche un valore aggiunto importante: offrire
una chiave di lettura anche ai più piccoli, che avranno modo
così di avvicinarsi all'arte contemporanea". La mostra è infatti
aperta ai bambini, con una prospettiva tutta per loro, una
novità che li inviterà a scoprire un labirinto magico e a
prendere confidenza con le proprie emozioni. A non averne paura,
ma a lasciarsene sorprendere.
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