Spumanti dell'Etna 2023 è un
viaggio sensoriale, rivolto agli appassionati e non solo, il cui
obiettivo principale è far conoscere specificità e peculiarità
di ognuno degli spumanti presenti prodotti con i tradizionali
vitigni autoctoni. Non solo filosofie aziendali e vitigni
interpretati nelle differenti soste e affinamenti sui lieviti,
il metodo classico etneo oggi vanta produzioni che vanno da 16 a
120 mesi sui lieviti. Un'interpretazione dell'annata e del
territorio che finisce per regalare grandi emozioni al calice.
L'iniziativa, giunta alla quinta edizione, da ieri al 3
dicembre, punta a valorizzare le produzioni di altissima
qualità degli spumanti metodo classico delle cantine etnee
attraverso masterclass, incontri, seminari e banchi d'assaggio e
un docufilm che sarà presentato allo Spazio Sal di Catania con
la presenza dei protagonisti dell'Associazione spumanti
dell'Etna.
Palazzo Platamone si è tenuto il seminario dal titolo
"Etna, marchio di eccellenza. Come gli spumanti valorizzano il
territorio?", un momento di confronto tra le istituzioni
regionali e locali e il Consorzio di tutela dei vini Etna Doc,
la Strada del vino e dei sapori dell'Etna e gli operatori del
settore per creare una strategia unica sul percorso di
valorizzazione degli spumanti.
"Oggi le produzioni vitivinicole dell'Etna - ha spiegato
l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - si
vedono riconosciuta una grande attenzione e incassano grandi
successi grazie a progetti di ricerca scientifica siciliana e
iniziative di promozione e valorizzazione del territorio. Un
percorso fatto di strade, contrade e progetti di recupero, anche
di vecchi caseggiati rurali, che oggi caratterizzano la nuova
percezione che sia ha dell'enoturismo targato Etna. Un
territorio che si può gustare, vivere e ammirare dall'estate
all'inverno in un percorso che mette insieme il mare e la
montagna".
"Siamo giunti alla quinta edizione di Spumanti dell'Etna -
ha detto Francesco Chittari, Presidente dell'Associazione
Spumanti dell'Etna. Un evento che oggi si caratterizza come
focus sulle bollicine del Vulcano più alto d'Europa con il
chiaro intento di raccontare e declinare al meglio il prodotto
Spumante Metodo Classico dell'Etna. Tanti i produttori, chef e
operatori che parteciperanno a questa iniziativa che ogni anno
cresce in partecipazione. Quest'anno si passerà dai palazzi
lussuosi del centro città alle vigne, alle cantine per arrivare
ai momenti di approfondimento, di svago e soprattutto di
racconto di un territorio unico come quello etneo"
"Oggi si concretizza l'idea di far diventare Catania
formalmente Città del Vino, una città rappresentata da un
territorio molto vocato che ha conquistato una reputazione
internazionale, a oggi, di grande livello", ha dichiarato Seby
Costanzo, vice presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Etna
Doc.
"Credo che investire sugli spumanti dell'Etna significhi
investire sul territorio e sul suo sviluppo - ha commentato
Paolo Di Caro Presidente Fondazione Italiana Sommelier Sicilia
-. Determinante è stata la scelta di realizzare questo evento
proprio nel cuore di Catania che ha consentito di legare il
territorio dell'Etna alla città capoluogo; questo rappresenta lo
step propedeutico per elevare l'asticella della promozione dei
vini del Vulcano".
"Il nostro Dipartimento - ha osservato la docente
universitaria Elisabetta Nicolosi - ha realizzato un tavolo di
lavoro con la Regione e altri enti locali per avviare un
interessante percorso di formazione dedicato proprio alla
viticoltura, all'enologia, al marketing del territorio
siciliano: l'obiettivo sarà inserire giovani figure
professionali all'interno delle aziende locali."
"Nuovi progetti per la Strada del Vino - ha raccontato la
presidente Gina Russo - che in questo triennio porterà avanti,
grazie alla collaborazione determinante del Gruppo di Azione
Locale, la creazione di due punti logistici e informativi, sul
lato Nord e Sud dell'Etna, in cui verranno convogliati tutti i
produttori non solo vinicoli ma anche di varie produzioni
agricole. Un modo per raccontare la storia del nostro territorio
e rendere più fruibile l'accesso all'Etna e alle cantine
presenti a Catania"
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