La terza sezione della corte
d'appello di Palermo ha confermato la sentenza di assoluzione
emessa in primo grado dal gup nei confronti dell'ex sindaco di
Agrigento ed ex senatore Calogero Sodano accusato di
associazione mafiosa.
I giudici hanno anche condannato la parte civile, l'avvocato
Giuseppe Arnone, a risarcire l'avvocato Nino Mormino, legale
dell'imputato, con la somma di 1000 euro per aver utilizzato nei
suoi confronti in uno scritto a sua firma espressioni ingiuriose
e diffamatorie. Sodano era difeso, oltre che da Mormino, dagli
avvocati Teo Caldarone e Salvatore Pennica.
Secondo la Procura generale, rappresentata in aula da
Giuseppe Fici, che aveva chiesto la condanna di Sodano a 6 anni,
l'imputato aveva stretto degli accordi con le famiglie mafiose
dell'Agrigentino per ottenerne il sostegno all'elezione a
sindaco nel 1993 e nel 1997 e poi alle politiche del 2001. In
cambio dell'aiuto dei clan, sempre secondo l'accusa, il politico
avrebbe favorito l'affidamento dei lavori di riqualificazione di
Villaseta e Monserrato al consorzio Ecoter, ritenuto
nell'interesse di Cosa nostra. Al processo si era costituito
parte civile l'avvocato Giuseppe Arnone, ex consigliere comunale
e presidente regionale di Legambiente. Arnone aveva chiesto di
essere risarcito perchè, a suo dire, proprio grazie al presunto
patto con la mafia, Sodano lo aveva sconfitto alle elezioni a
sindaco del 1993.
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