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Alpinismo: messinese Nunzio Bruno sulla vetta Ojos del Salado

Alpinismo: messinese Nunzio Bruno sulla vetta Ojos del Salado

Tra Cile e Argentina, vulcano col record assoluto di altezza

PALERMO, 30 gennaio 2023, 10:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lo scalatore messinese Nunzio Bruno, 42 anni, ha raggiunto la vetta dell'Ojos del Salado tra Cile e Argentina, che coi suoi 6.891 metri è una delle montagne più alte del mondo e il vulcano col record assoluto di altezza.
    "Ho rischiato tanto ma il pensiero di dovercela, ma forse non potercela fare, è stato più forte e mi ha salvato - spiega il protagonista del progetto 'In cima con ME' - Questa scalata, a differenza di altre, è molto selvaggia, nel percorso iniziale non esistono né strutture né campi, nessun tipo di aiuto. Siamo all'interno di un deserto dove non si trova nulla per più di 5 ore di jeep, una spedizione all'antica".
    "All'inizio - prosegue Bruno - eravamo in quattro, due guide e un ragazzo proveniente dal Kuwait, che ha abbandonato dopo un'ora. Superati i 5.500 metri abbiamo continuato a piedi e dovuto affrontare forti raffiche di vento, ghiaccio e neve fresca fino al ginocchio. Più volte ho pensato di mollare, ma a circa 100 metri dalla vetta ho cercato di velocizzare, avevo una tosse fortissima e respiravo male, arrivato in vetta respiravo a malapena, la guida ha riscontrato in me un principio di edema polmonare, ho preso subito una pillola, poi il tempo di lasciare in cima la bandiera siciliana, che porto sempre con me, e sono sceso".
    Adesso Bruno, che si trova ancora in Argentina, dovrà effettuare controlli medici e recuperare le condizioni fisiche ottimali per la prossima tappa: l'Himalaya, di cui ancora non c'è una data certa. Prima del successo dell'Ojos del Salado, Bruno aveva tentato un'altra scalata, prevista nel suo tour, cioè la salita sull'Aconcagua (6.961 mt), una delle sette montagne più alte del pianeta, che si trova in Argentina, sempre sulla cordigliera delle Ande, e non lontano dall'Ojos.
    "In cima con ME" è dedicata alla mamma di Bruno che soffre da alcuni anni di Sla. "È una sfida con me stesso ma ha un grande valore sociale perché poniamo l'attenzione sulle malattie neurodegenerative di cui soffrono molte persone, e se ne parla poco".
   

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