"Questo accendino marca Dunhill me
lo ha dato Giovanni Falcone prima di morire. 'Tieni, ho deciso
di smettere di fumare. Se non ce la farò me lo restituirai
perchè non è un regalo'. Da allora lo porto sempre con me,
perchè questa scintilla mi ricorda la luce dei suoi occhi, della
sua forza, della sua determinazione. Ecco io vorrei che questa
fiammella potesse accendere le fiaccole di tanti giovani per
proseguire una storia che non può finire con la morte di
Giovanni e di Paolo". Pietro Grasso ha spiegato così la
decisione di mettere sulla copertina del suo ultimo libro "Il
mio amico Giovanni" l'immagine di quell'accendino, nel corso di
un affollato incontro che si è svolto ieri sera nell'auditorium
del Comune di Ficarra. Prima dell'iniziativa, promossa
dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Basilio
Ridolfo, l'ex presidente del Senato ha inaugurato la mostra
fotografica dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino", che
ha fatto tappa nel paese del messinese nell'ambito del tour
sostenuto dal Fondo Sociale Europeo con il supporto della
società Quater Srl. Subito dopo Pietro Grasso, insieme al capo
della redazione siciliana dell'ANSA Francesco Nuccio, è stato
ospite di Salotto d'autore, condotto dal giornalista Massimo
Scaffidi.
L'ex magistrato, che è stato alla guida della Procura di
Palermo e della Direzione nazionale antimafia, ha parlato della
sua esperienza come giudice a latere del maxiprocesso,
considerato un punto di svolta nella lotta a Cosa Nostra, ma
soprattutto ha raccontato i tanti episodi ed aneddoti legati al
suo rapporto umano e professionale con Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino contenuti nel libro. "A volte mi chiedo - ha
osservato l'autore - cosa sarebbe accaduto se il maxiprocesso
non si fosse concluso con una raffica di condanne, visto che fu
proprio quella sentenza la causa scatenante delle stragi del
'92. Forse un verdetto diverso avrebbe potuto salvare la vita di
Giovanni e Paolo, ma poi capisco che nulla li avrebbe fermati,
che avrebbero continuato con la stessa determinazione e con la
stessa luce rappresentata dalla fiammella di questo accendino".
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