(ANSA) - CALTANISSETTA, 30 MAG - Avrebbero continuato ad
imporre le loro scelte per mantenere un controllo sulle loro
aziende che erano state sottoposte ad amministrazione
giudiziaria. E' quanto viene contestato a due fratelli
imprenditori dell'Ennese che sono stati raggiunti, insieme ad
altre 10 persone, da misure cautelari emesse dalla Dda di
Caltanissetta ed eseguite dai finanzieri nisseni. Nove in tutto
le persone finite in carcere e tre ai domiciliari.
I due fratelli erano proprietari di alcune aziende, perlopiù
agricole, che erano state sottoposte a misure di prevenzione con
un primo sequestro nel 2017 e con la confisca di primo grado nel
2020. Nonostante ci fosse già un'amministrazione giudiziaria
delle aziende, i due fratelli che, per via di alcuni
procedimenti a loro carico, evitavano di esporsi in prima
persona, si sarebbero avvalsi di altri soggetti che avrebbero
cercato nel tempo di interferire nelle attività
dell'amministrazione. Ingerenze che si sarebbero attuate
mediante furti ed estorsioni, aggravate dal metodo mafioso. In
particolare, si sarebbero avvalsi di una rete di fiancheggiatori
che avrebbero minacciato i neo assunti per evitare che
entrassero a far parte delle aziende altri soggetti che non
fossero dipendenti a loro fedelissimi. (ANSA).
Mafia: imprenditori ennesi controllavano aziende confiscate
