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Libri: dopo 25 anni torna 'Malacarne' di Calaciura

Libri: dopo 25 anni torna 'Malacarne' di Calaciura

Il romanzo d'esordio dello scrittore che spiazzò la critica

PALERMO, 11 maggio 2022, 11:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(GIOSUE' CALACIURA, "MALACARNE", SELLERIO, 207 PP. 14 EURO).
    Venticinque anni dopo tornerà domani in libreria il romanzo d'esordio di Giosuè Calaciura, "Malacarne", caso editoriale che spiazzò la critica per l'audacia del linguaggio. Un libro sulla mafia come non si era mai letto prima. E dopo un quarto di secolo il testo di Calaciura sorprende ancora. Un romanzo che non invecchia, con una lingua che è allo stesso tempo ribelle e classica, capace di risuonare come un "cunto", un monologo. Non a caso, in Francia, terra adottiva dello scrittore, appena tradotto è subito diventato una pièce teatrale, seguito dalla riduzione di "Sgobbo", secondo dei dieci romanzi di Calaciura.
    Attraverso un incedere senza pause, in Malacarne scopriamo la cronaca efferata di Cosa nostra, i patti indicibili, le collusioni e anche la fedina penale di ognuno di noi, ciascuno con le proprie omissioni. Scopriamo l'omertà per convenienza, inflitta a un territorio senza nome: Palermo, evocata nei fatti, è sublimata nell'assenza di toponomastica.
    Il discorso di Calaciura è un equilibrato impasto di poesia e trivialità, di epica e fumetto, di miti e barzellette che "spezzano lo steccato - dice l'autore - alzato dall'omertà che dal piano giudiziario ha invaso anche l'immaginario dei siciliani. La mafia non ha permesso agli isolani di pensare a un'altra possibilità di futuro".
    "Non eravamo più niente signor giudice, sin da quando ci accorgemmo quanto fosse reale quel dolore di diseredati che uccideva di vergogna i nostri padri": è la confessione che si fa strada nel racconto e rimanda a una consapevolezza tardiva, incapace di cambiare il corso delle cose.
    Il romanzo è riproposto con una postfazione dell'autore, che rivela un momento traumatico della propria vita, "un episodio che ha messo radici ed è diventato scrittura".
   

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