(ANSA) - PALERMO, 11 MAG - (GIOSUE' CALACIURA, "MALACARNE",
SELLERIO, 207 PP. 14 EURO).
Venticinque anni dopo tornerà domani in libreria il romanzo
d'esordio di Giosuè Calaciura, "Malacarne", caso editoriale che
spiazzò la critica per l'audacia del linguaggio. Un libro sulla
mafia come non si era mai letto prima. E dopo un quarto di
secolo il testo di Calaciura sorprende ancora. Un romanzo che
non invecchia, con una lingua che è allo stesso tempo ribelle e
classica, capace di risuonare come un "cunto", un monologo. Non
a caso, in Francia, terra adottiva dello scrittore, appena
tradotto è subito diventato una pièce teatrale, seguito dalla
riduzione di "Sgobbo", secondo dei dieci romanzi di Calaciura.
Attraverso un incedere senza pause, in Malacarne scopriamo la
cronaca efferata di Cosa nostra, i patti indicibili, le
collusioni e anche la fedina penale di ognuno di noi, ciascuno
con le proprie omissioni. Scopriamo l'omertà per convenienza,
inflitta a un territorio senza nome: Palermo, evocata nei fatti,
è sublimata nell'assenza di toponomastica.
Il discorso di Calaciura è un equilibrato impasto di poesia e
trivialità, di epica e fumetto, di miti e barzellette che
"spezzano lo steccato - dice l'autore - alzato dall'omertà che
dal piano giudiziario ha invaso anche l'immaginario dei
siciliani. La mafia non ha permesso agli isolani di pensare a
un'altra possibilità di futuro".
"Non eravamo più niente signor giudice, sin da quando ci
accorgemmo quanto fosse reale quel dolore di diseredati che
uccideva di vergogna i nostri padri": è la confessione che si fa
strada nel racconto e rimanda a una consapevolezza tardiva,
incapace di cambiare il corso delle cose.
Il romanzo è riproposto con una postfazione dell'autore, che
rivela un momento traumatico della propria vita, "un episodio
che ha messo radici ed è diventato scrittura". (ANSA).
Libri: dopo 25 anni torna 'Malacarne' di Calaciura
Il romanzo d'esordio dello scrittore che spiazzò la critica
