(ANSA) - PALERMO, 10 MAG - "A trent'anni dalle stragi la
Sicilia è in mano a condannati per mafia". Usa un tono pacato,
ma nella sostanza molto fermo, Alfredo Morvillo, fratello di
Francesca e quindi cognato di Giovanni Falcone. Anche lui è un
ex magistrato: prima di concludere la carriera come presidente
del tribunale di Trapani è stato componente del pool antimafia
della Procura di Palermo negli anni caldi dell'attacco di Cosa
nostra e delle stragi del 1992.
Morvillo interviene a Palermo alla presentazione del libro di
Felice Cavallaro "Francesca. Storia di un amore in tempo di
guerra", edito da Solferino. L'ex magistrato cita intanto una
celebre frase di Falcone: "La mafia è un fenomeno umano che ha
avuto un inizio e avrà una fine". Ma per lui bisognerebbe
aggiungere che "quella fine arriverà se tutti lo vorremo". E a
questo punto la riflessione assume toni molto critici. "C'è chi
attualmente strizza l'occhio a personaggi condannati per mafia.
C'è una Palermo che gli va dietro, se li contende e li
sostiene". Morvillo non fa nomi ma il suo ragionamento si
collega alle cronache elettorali dalle quali emerge che, in
vista delle elezioni comunali e regionali, si siano impegnati a
tessere relazioni e trattative Marcello Dell'Utri e l'ex
presidente della Regione Totò Cuffaro. Dell'Utri è stato
condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Cuffaro
per favoreggiamento di Cosa nostra. Le loro manovre politiche
hanno suscitato anche divisioni nel centro destra.
Rivolgendosi a coloro che "strizzano l'occhio" ai condannati
per mafia, Morvillo dice: "Voi con Falcone e Borsellino non
avete nulla a che fare. Anzi, se avete buongusto, evitate di
partecipare alle commemorazioni". E conclude con una punta di
amarezza: "Davanti a questi fatti mi viene in mente un cattivo
pensiero: certe morti sono stati inutili. Qui sono accadute cose
inaudite. Ma la libidine del potere spinge alcuni a stringere
alleanze con chicchessia". (ANSA).
Falcone: Morvillo, Sicilia in mano a condannati per mafia
"Mi viene da pensare che quelle morti sono state inutili"
