(ANSA) - PALERMO, 21 MAR - In copertina spicca un disegno,
realizzato da Beppe Denaro, di una piccola barca che attraversa
il Mediterraneo: Mamma Mazara scritto da Mario Foderà (edizioni
Libridine pagine 274 pagine; 15 euro), è la storia di un un
tunisino che si sentì adottato dalla cittadina con una tra le
più grande flotte di pescherecci in Italia
Il libro racconta il percorso da una sponda all'altra del mare
Nostrum, da Mahdia a Tunisi, passando per il porto di Palermo e
poi Mazara del Vallo. "La città di cui i marinai mazaresi
conosciuti al porto di Mahdia parlavano sempre. Su di essa il
protagonista depone tutta la sua speranza, cosi come l'aveva
riposta nel mare che aveva attraversato. La nuova vita inizia da
piazza Regina e così, dopo umiliazioni, sacrifici e duro lavoro
riesce a creare un futuro per lui e i suoi cari, giunge al punto
di pensare e dire di sentirsi adottato", afferma l'autore.
Il racconto narra tutto il percorso di un ragazzo tunisino verso
un'esistenza migliore per se e la sua famiglia. Il cammino
intrapreso intercalato da profonde contraddizioni umane e
religiose è solo il preambolo sofferto, aspro e feroce che
prelude e accompagna la sua tragedia.
"Essere costretto a emigrare per schiacciare la miseria è sempre
un percorso doloroso e insidioso. Essere un emigrante
analfabeta, ignorante e pieno di pregiudizi è una tragedia che
può colpire, ferire lacerare l'esistenza di un uomo, la sua
famiglia e la sua comunità e ne ritarda il percorso storico. A
volte lo stordisce e a volte lo umilia, ma che non ferma Salem,
la sua famiglia e la storia del suo popolo. E si potrebbe
racchiudere in queste parole, "Dai problemi
quotidiani una storia di riscatto sociale e di voglia di
migliorarsi nonostante il gravare di condizioni ambientali
pesanti", prosegue l'autore.
Foderà sindacalista della Cgil ha incontrato quotidianamente i
migranti nord-africani arrivati fin dagli inizi degli anni'70 a
Mazara del Vallo per imbarcarsi sui motopesca, prima loro e le
famiglie dopo. E ha cercato di aiutare queste persone, quasi
sempre con pochi soldi in tasca, alle prese con le difficoltà
della lingua e le peripezie della burocrazia". Con leggerezza,
sobrietà e un po' d'ironia Foderà ci fa conoscere le
contraddizioni dell'allora prima Marineria d'Italia.
L'autore ci fa conoscere anche il ruolo della donna nella
cultura araba nei vari ruoli che la vita le assegna
presentandocela comprimaria e protagonista, vincitrice e vinta,
debole e forte. Alla fine ne viene fuori una vicenda individuale
intrisa di fatica, tragedia e speranza. (ANSA).
Libri: storia di un tunisino "adottato" da mamma Mazara
Il suo percorso verso una vita migliore tra luci e ombre
