(ANSA) - AGRIGENTO, 11 FEB - Angelo Incardona, il
protagonista delle due sparatorie avvenute ieri a Palma di
Montechiaro, ha sparato in tutto 15 colpi: tre o quattro sono
stati esplosi a casa dei propri genitori: Giuseppe Incardona e
Maria Ingiamo, rispettivamente di 65 e 60 anni, rimasti feriti
di striscio. Tutti gli altri, quasi a raffica, li ha esplosi
invece contro Lillo Saito di 65 anni, socio della "Gelati
Gattopardo", seduto dentro la sua Chevrolet Captiva posteggiata
in piazza Provenzani, a poca distanza dal palazzo Ducale di
Palma di Montechiaro. Dopo il raid l'assassino sarebbe stato
convinto dalla moglie a costituirsi ai carabinieri e a
confessare,
La salma di Saito ieri sera, è stata trasportata alla camera
mortuaria dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Il
procuratore capo Luigi Patronaggio e il sostituto Maria Barbara
Cifalinò - che si stanno occupando del fascicolo d'inchiesta -
hanno, infatti, già disposto l'autopsia.
Il fascicolo d'inchiesta sull'omicidio e il duplice tentato
omicidio resta, almeno per il momento, alla Procura di
Agrigento. Incardona - già noto alle forze dell'ordine per
tentato omicidio e porto abusivo e detenzione di armi - durante
l'interrogatorio ha parlato di una faida legata a dinamiche
interne ai "paracchi" di Palma di Montechiaro, un'organizzazione
criminale paramafiosa. Dichiarazioni che verosimilmente
sarebbero apparse, a inquirenti e investigatori, assai confuse e
contraddittorie. Una storia, quella raccontata da Incardona,
ancora dunque tutta da verificare e decifrare. Se dovesse essere
confermata la matrice mafiosa dell'agguato l'inchiesta potrebbe
essere trasmessa alla Dda di Palermo. (ANSA).
Agguato in piazza nell'agrigentino, killer ha sparato 15 colpi
L'assassino ha ferito anche i suoi genitori,indagini sul movente
