Nel corso dell'udienza che si è
svolta davanti al tribunale monocratico la Procura di Marsala ha
chiesto l'anticipazione dell'esame di Maria Angioni, l'ex pm che
indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone imputata di
false dichiarazioni al pm. Si tratterebbe di un'inversione
dell'ordine di assunzione delle prove - secondo il codice prima
dell'interrogatorio dell'imputato vanno sentiti i testi della
Procura - finalizzata a consentire alla Angioni di rivedere le
dichiarazioni che le hanno comportato l'accusa di false
informazioni al pubblico ministero. La legge dà all'indagato la
possibilità di tornare sui suoi passi fino alla sentenza.
Qualora l'ex pm ritrattasse, l'accusa potrebbe chiederne il
proscioglimento.
Maria Angioni ha raccontato ai magistrati di depistaggi delle
indagini condotte dopo la scomparsa della bambina, ma le sue
dichiarazioni sono state smentite dagli accertamenti disposti.
La difesa della ex pm si è riservata di dare il consenso
all'anticipazione dell'esame.
Il tribunale ha ammesso i testi del pm, mentre si è riservato
di decidere sulla liste della difesa che ha citato tra gli altri
la madre di Denise, Piera Maggio, il capo dei Servizi Segreti,
alcuni consulenti della Procura dell'epoca. I pm si sono opposti
per "la manifesta irrilevanza dei testi".
L'udienza è stata rinviata al 28 gennaio.
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