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per la Celebrazione della Messa dei Popoli che l'Arcivescovo di
Palermo, Mons. Corrado Lorefice, ha presieduto nella Chiesa
Cattedrale nella solennità dell'Epifania del Signore: i
rappresentanti delle comunità straniere cristiane di Palermo -
ghanesi, filippini, nigeriani, tamil, cingalesi, mauriziani e
polacchi - hanno infatti rinnovato, attraverso la celebrazione e
una lettera indirizzata all'Arcivescovo, la volontà di vivere in
armonia. "Incamminiamoci anche noi verso Betlemme - ha esortato
l'Arcivescovo di Palermo nella sua omelia - riconosciamo che il
Neonato di Maria, annunziato dagli angeli, riconosciuto dai
pastori, è il Dio dei piccoli e dei puri di cuore. Con i magi
anche noi guardiamo nella stessa direzione, fissiamo il cielo,
insieme, attenti, scrutiamo con stupore ogni segno e ogni volto,
così da riconoscere, adorare, e accogliere il Bambino che Dio ci
ha donato".
"Nessuno continui a depistarci, nessuno a manipolarci - ha
proseguito Mons. Corrado Lorefice - nessuno ci privi della
"gioia grandissima" a cui ci chiama la Parola fattasi carme a
Betlemme. Nessun ricercatore di potere, orgoglioso nel cuore,
idolatra del denaro, nessun politicante di mestiere corrotto e
colluso, predatore di bambini e di donne, di disabili e di
anziani, nessun imprenditore di devastanti allucinogeni,
illusore e manipolatore delle nuove generazioni; nessun
oppressore e respingitore di poveri e di stranieri; nessun
calpestatore dei senza voce e senza volto e dei diritti umani;
nessun guerrafondaio e commerciante di armi; nessun sfruttatore
dei paesi più poveri; nessun affiliato a famiglie e a
organizzazioni mafiose, nessun usurpatore e traditore del nome
santo e del cuore mite di Dio". Alle parole dell'Arcivescovo di
Palermo hanno fatto seguito quelle pronunziate dai
rappresentanti di tutte le comunità presenti nella Chiesa
Cattedrale
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