Lunghi minuti di applausi e tanta
commozione hanno accolto a Mazara del Vallo la prima proiezione
pubblica del docufilm "Centootto", prodotto dal sindacato
agroalimentare Fai Cisl e dal Centro Studi Confronti. L'opera
ripercorre il sequestro, nel settembre 2020, da parte delle
autorità libiche, di 18 pescatori mazaresi, liberati dopo 108
lunghi giorni di prigionia. A raccontare fatti e aneddoti, nelle
testimonianze raccolte, alcuni dei pescatori coinvolti e i loro
famigliari, l'armatore Marco Marrone, proprietario del
peschereccio Medinea, e il Sindaco di Mazara del Vallo Salvatore
Quinci.
"A Mazara - ha detto Salvatore Quinci - siamo purtroppo abituati
ai sequestri e agli spari sui pescherecci, ma questa vicenda è
stata uno spartiacque, per gravità, durata, implicazioni
politiche, e paura di non riuscire a rivedere i nostri
pescatori. Per questo siamo grati a Fai Cisl e Confronti, che
con quest'opera ci aiutano a rimarginare una ferita ancora
aperta. Da Mazara del Vallo rilanciamo l'appello affinché
l'Italia si faccia portavoce in Europa di una nuova politica del
Mediterraneo".
"Questo docufilm - ha spiegato il Segretario Generale della Fai
Cisl Onofrio Rota, ideatore del progetto - vuole essere un dono
verso i lavoratori e tutta la comunità mazarese, dobbiamo tenere
un faro acceso sulle criticità che vivono ogni giorno i
pescatori per far sopravvivere il settore e per garantire il
cibo sulle nostre tavole: fanno uno dei mestieri più pericolosi
e usuranti al mondo, ed è dovere di tutti garantire la loro
incolumità. Per questo torniamo a chiedere una legislazione più
avanzata e maggiori tutele per lavoratori e imprese, per far sì
che simili vicende non si ripetano".
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