In quasi tutto l'Arcipelago delle
Eolie, con l'eccezione del Comuni di Salina, è emergenza
rifiuti. A Lipari, Stromboli (Ginostra compresa), Panarea e
Vulcano, i rifiuti sono sparsi nelle vie principali e
soprattutto in periferia.
Da quando a giugno la ditta Loveral di Patti, d'intesa con la
giunta guidata da Marco Giorgianni, ha deciso di iniziare la
raccolta porta a porta, almeno nelle località principali, non si
riesce a far fronte all'eccessivo carico di lavoro, anche per la
notevole presenza massiccia di turisti, stimata in oltre
centomila.
A Lipari, nella località Marina Lunga, sono scomparsi i
cassonetti e in mezzo alla strada ci sono i cestelli stracolmi
con accanto sacchi di spazzatura. All'alba e nelle ore notturne
viene effettuato il prelievo del vetro, con rumore assordante.
Così il sindaco ha dato incarico agli uffici di procedere alla
rescissione del contratto con la società che gestisce la
raccolta, dando l'incarico all'avvocato Gianpiero D'Alia, ex
ministro degli interni. La diffida è già partita e l'azienda
Loveral dovrà far pervenire le controdeduzioni.
Secondo la Loveral "c'è un piano persecutorio per favorire
un'altra ditta", dichiarazione che ha convinto il sindaco a
presentare una querela nei confronti della società. La Loveral
ha anche presentato un decreto ingiuntivo al tribunale di
Barcellona Pozzo di Gotto per richiedere oltre 400 mila euro. La
ditta nel 2020 ha vinto l'appalto per 7 anni.
Ogni anno, complessivamente, per il servizio di raccolta si
spendono 7 milioni di euro, che vanno in parte anche ad anche ad
altre società che trasportano la spazzatura con i camion, per le
aree di trasferenza, per la nave che la porta in terraferma la
spazzatura e per la discarica di Catania dove confluiscono i
rifiuti.
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