Al via il progetto per il
censimento degli uccelli marini nelle isole di Sicilia. Lo
annuncia Pietro Lo Cascio, presidente dell'associazione "Nesos"
di Lipari. "Nell'ambito di un progetto tra Ispra e Università di
Palermo - dice - nelle isole circumsiciliane sono stati avviati
censimenti delle specie di uccelli marini protette ai sensi
della Direttiva Eu 147/09 (gabbiano corso, berta maggiore, berta
minore e uccello delle tempeste)".
Nelle Isole Eolie le attività di censimento e di monitoraggio
verranno svolte dai ricercatori dell'Associazione Nesos, con il
prezioso supporto logistico di Blue Marine Foundation.
L'arcipelago ospita infatti almeno due di queste specie: la
berta maggiore e l'uccello delle tempeste". "Le prime - spiega -
stazionano durante il periodo riproduttivo nel tratto di mare
antistante alle colonie, mentre la sera raggiungono la
terraferma, dove emettono un canto lamentoso che le ha rese
famose anche come "diomedee"; il colore del piumaggio (scuro sul
dorso e chiaro nelle parti inferiori), le minori dimensioni e il
volo radente sulle onde permettono facilmente di distinguerle
dai gabbiani". "Più raro ed difficile da osservare - aggiunge Lo
Cascio - è invece l'uccello delle tempeste, che alle Eolie conta
le uniche popolazioni note per il Tirreno meridionale; di
piccole dimensioni (poco più grande di un passero), ha un
piumaggio interamente nero con una banda bianca sopra la coda e
un volo molto caratteristico, simile a quello di un pipistrello.
Questi uccelli, appartenenti all'ordine dei Procellariformi,
sono noti con i nomi dialettali di "quajetri" o "aragghiuni";
qualsiasi informazione relativa all'avvistamento delle due
specie può contribuire alla conoscenza della distribuzione e
dell'entità delle popolazioni eoliane: per questo motivo vi
invitiamo a comunicarci eventuali osservazioni". Nel corso dello
svolgimento del progetto, in collaborazione con l'Università di
Palermo saranno inoltre organizzati alcuni seminari per scoprire
la vita e le abitudini di questi abitanti del mare, spesso poco
conosciuti, e la loro importanza conservazionistica
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