Il Forum Lampedusa Solidale ha
aderito al comitato Infosol "per una corretta informazione sui
soccorsi in mare e sui processi alla solidarietà, impegnandosi a
fornire il proprio contributo per promuovere iniziative e
campagne di sostegno per tutte le attività di soccorso
umanitario".
"Notiamo con amarezza - spiega una nota dell'associazione -
che con l'insediamento del nuovo governo si continua la politica
dei fermi amministrativi delle navi Ong, alla quale si
aggiungono una nuova ondata di iniziative giudiziarie che
tendono a indebolire il principio del dovere di prestare
soccorso in mare e una campagna mediatica volta a screditare chi
pratica solidarietà in mare. Non è la prima volta che questo
accade, purtroppo, nel nostro paese, e non è la prima volta che
interveniamo direttamente, da questa isola, per esprimere la
nostra più convinta e ferma solidarietà con chi, a fronte
dell'assenza degli interventi dello Stato, adempie al dovere
morale e giuridico di salvare vite in mare.
Bloccare una nave in un porto con un fermo amministrativo ha lo
stesso significato di fermare un'ambulanza per eccesso di
velocità mentre trasporta una persona all'ospedale. Mettere
sotto processo chi salva le vite in mare vuol dire ribaltare i
valori della nostra società".
"Malgrado il reiterato blocco delle navi umanitarie, gli
arrivi autonomi dalla Libia e dalla Tunisia sulle coste italiane
- si legge ancora nella nota - non si sono mai fermati. Occorre
immediatamente ripristinare il sistema del salvataggio in mare,
revocando gli infami accordi con la Libia e cominciando a
discutere seriamente di vie di ingresso legale in Europa. Le
navi umanitarie in questi anni hanno salvato decine di migliaia
di persone, hanno difeso e affermato i valori fondanti
dell'Europa e hanno anche contribuito ad alleggerire la
pressione su Lampedusa, conducendo le persone salvate
direttamente nei porti siciliani. Gli uomini e le donne cha
hanno fatto parte degli equipaggi delle navi umanitarie hanno
mostrato e continuano a esercitare una generosità che è luce
viva rispetto all'ignavia della politica dei governi europei".
L'indirizzo per aderire al Comitato Infosol è: info@a-dif.org
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