Durante gli scavi per la rete
fognaria in via Roma a Palermo sono state trovate quattro
monete di bronzo in cattivo stato di conservazione, che
necessitano di restauro.
Si tratta di denari che presentano l'aquila sul dritto e lo
scudo aragonese sul rovescio. La scoperta é avvenuta grazie alla
sorveglianza archeologica esercitata dalla Soprintendenza dei
Beni Culturali di Palermo, attraverso l'archeologa Giuseppina
Battaglia, e nel corsi degli scavi condotti sul campo da Andrea
Masi, della Cooperativa Paropos.
"Questo rinvenimento nel corso degli scavi di via Roma
testimonia l'attenzione con cui la Soprintendenza dei Beni
Culturali opera per la tutela del nostro patrimonio. Grazie alla
sorveglianza degli archeologi della Regione - sottolinea
l'assessore regionale dei Beni culturali Alberto Samonà -
abbiamo potuto recuperare, nel recentissimo passato,
testimonianze molto significative per la ricostruzione
storico-archeologica della Sicilia; ultima in ordine di tempo la
necropoli con le tombe inviolate a Marsala".
"Al momento - dice la Soprintendente dei Beni culturali di
Palermo, Selima Giuliano - possiamo solo affermare che durante
il lungo periodo del dominio aragonese tra il 1282 e il 1516,
Messina si trovò ad essere l'unica zecca operante in Sicilia".
Denari in bronzo sono attestati già dal 1285, sotto il regno di
Giacomo d'Aragona, e continuano fino al 1503, sotto Ferdinando
il Cattolico.
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