Pagano 62 mila euro e si
liberano di debiti per 434mila euro. Con una procedura di
liquidazione del patrimonio, presentata dall'organismo di
composizione della crisi "I diritti del debitore", una famiglia
di Porto Empedocle (Ag) esce fuori dall'incubo. I coniugi, per
la prima volta nell'Agrigentino, sono stati ammessi alla
procedura della liquidazione del patrimonio, ai sensi
dell'articolo 14 ter della legge 3/2012, la cosiddetta
"Anti-Suicidi".
La procedura di liquidazione, aperta dal tribunale di Agrigento
con decreto del giudice delegato Maria Margiotta, è stata
presentata dall'organismo di composizione della crisi da
sovraindebitamento (Occ) "I diritti del debitore", organismo
autorizzato dal ministero di Giustizia ad operare per i
tribunali di Agrigento e Sciacca.
"La giovane coppia aveva tutti i requisiti per accedere ad una
delle procedure previste dalla legge 3/2012 - spiega Stella
Vella, referente dell'Occ -. Sono entrambi imprenditori colpiti
dalla crisi ed adesso disoccupati anche a causa del Covid-19,
con la prima, e unica, casa pignorata e con le vendite all'asta
in corso e una montagna di debiti accumulati per cause diverse.
Debitori incolpevoli ma disperati. La procedura - continua -
assume un rilievo particolare poiché se il loro patrimonio fosse
stato liquidato all'asta, con il ricavato avrebbero soddisfatto
solo una piccola parte dei loro debiti, rimanendo obbligati per
la differenza per tutta la vita, adesso con la procedura di
liquidazione dopo aver liquidato il loro patrimonio potranno
chiedere e ottenere l'esdebitazione e ripartire da zero senza
debiti".
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