Il Partito Democratico siciliano
ha notificato il ricorso al Tar impugnando i decreti di nomina
dei neo assessori regionali Tony Scilla e Marco Zambuto,
attraverso i quali è stata azzerata la presenza di genere
femminile nell'esecutivo regionale, "in spregio - dice una nota
- alle norme e a quanto previsto, dalla Costituzione, oltre che
dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europa.
Il segretario del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dice:
"Riteniamo ci siano tutti i presupposti affinché il nostro
ricorso sia accolto. E ci auguriamo che il presidente Musumeci
torni sui suoi passi, annulli i provvedimenti e ripristini la
legalità anche in seno alla composizione della giunta in cui un
terzo dei componenti devono essere donne".
Il Partito Democratico ritiene infatti palese la violazione dei
principi dell'equilibrio di genere nella partecipazione politica
e istituzionale, consacrata nelle disposizioni costituzionali,
dice la nota.
Con il ricorso - 32 pagine, predisposto dal professore Antonio
Saitta, del foro di Messina - si chiede l'annullamento dei
suddetti provvedimenti, la nomina di nuovi assessori di genere
femminile in attuazione delle norme costituzionali e
sovrastatuali vigenti.
"A nostro giudizio il principio di equilibrio di genere - spiega
Saitta -recepito dall'Ars solo con la legge 26/2020 ed in misura
inferiore al resto d'Italia, è immediatamente cogente perché
applicativo di precise disposizioni costituzionali e
internazionali. Se così non fosse, il rinvio alla prossima
legislatura sarebbe palesemente incostituzionale perché non vi
possono essere ragioni per ritardarne ancora l'attuazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA