"Oggi che siamo alle battute
finali dell'immaginifico Recovery Plan, appare davvero
preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate,
compaia il ponte sullo Stretto. Lo stesso per tante altre
priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma
dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l'estromissione del
Ponte, maturata fra slogan e vere e proprie prese in giro come
il tunnel o la funivia dello Stretto, rappresenta certamente il
più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e
alle necessità della Sicilia e dell'intero Mezzogiorno
d'Italia". Lo afferma l'assessore alle Infrastrutture della
Regione siciliana Marco Falcone, commentando le bozze del
'Recovery Plan' circolate in vista dell'approvazione da parte
del Consiglio dei Ministri.
" Oggi - aggiunge - purtroppo dobbiamo prendere atto della
realtà: la Sicilia e il Sud saranno esclusi da una svolta di
tale portata grazie a una precisa scelta politica del Governo
Conte".
Il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega
Sicilia Salvini Premier ice: "Dopo mesi di propaganda sul ponte
con il senatore Faraone e il viceministro Cancelleri che
rilanciavano con teleferiche e tunnel sopra e sotto il mare
adesso il progetto di ponte sullo Stretto è improvvisamente
scomparso dal Recovery plan". "Ieri in Consiglio dei ministri -
aggiunge - è stata discussa la bozza del cosiddetto 'Piano
nazionale di ripresa e resilienza' un testo di 125 pagine dove
non compare neanche per caso il ponte sullo Stretto. Una scelta
che non condividiamo assolutamente ma che fa pensare anche sul
reale peso politico di alcuni illustri esponenti della
maggioranza giallorossa che da quest'estate si sono
ripetutamente esposti sul tema del collegamento sullo Stretto.
Penso al senatore Faraone che non ha esitato a indicare il ponte
come una priorità del Recovery plan o al vice ministro
Cancelleri che aveva già pronti cinque miliardi per un tunnel
tra le due sponde dello Stretto".
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