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Mafia: presunto boss di Mazara ricusa giudici a Marsala

Mafia: presunto boss di Mazara ricusa giudici a Marsala

Deciderà presidente Camassa

MARSALA, 13 ottobre 2020, 17:44

Redazione ANSA

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Matteo Tamburello, 57 anni, presunto boss mafioso di Mazara del Vallo (Tp), per il quale lo scorso 2 luglio il pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova ha invocato la condanna a venti anni di carcere, ha ricusato, oggi pomeriggio, due dei tre giudici del Tribunale di Marsala davanti al quale è processato. Tamburello, tramite il suo legale, Luigi Pipitone, ha ricusato il presidente del collegio, Vito Marcello Saladino, e il giudice a latere Andrea Agate. E questo alla luce di quanto espresso dai due giudici nelle motivazioni, depositate una settimana fa, della sentenza di primo grado, emessa lo scorso 9 aprile, del processo scaturito dall'operazione antimafia "Visir", condotta dai carabinieri di Marsala il 10 maggio 2017. Secondo la difesa di Tamburello, che nel "Visir" non era imputato, i giudici, nel motivare la condanna del mazarese Fabrizio Vinci (12 anni di carcere), hanno espresso "valutazioni di merito" sulle condotte contestate a Tamburello nel processo attualmente in corso. Insomma, per la difesa, avrebbero già espresso un convincimento su un imputato sul quale ancora devono decidere la sentenza. Nel frattempo, subito dopo la presentazione dell'istanza di ricusazione, il presidente del collegio Vito Marcello Saladino ha detto in aula che sia lui che il giudice Agate avevano già maturato l'intenzione di astenersi dal processo. Sull'istanza dei giudici deciderà il presidente del Tribunale di Marsala, Alessandra Camassa, mentre sulla ricusazione della difesa è chiamata ad esprimersi la Corte d'appello di Palermo. Se il collegio cambierà si saprà nell'udienza dell'11 novembre prossimo. A Matteo Tamburello, arrestato l'11 dicembre 2018 (operazione "Eris") e processato per associazione mafiosa e violazione della sorveglianza speciale, gli investigatori contestano di essersi mosso, dopo l'uscita dal carcere, a fine novembre 2015, scontata una condanna a 9 anni per mafia, per riorganizzare gli assetti del "mandamento" di Mazara, al cui vertice, nel frattempo, sarebbe assurto Dario Messina.
   

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