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Archeologia: gli scavi ad Akrai restituiscono Domus romana

Archeologia: gli scavi ad Akrai restituiscono Domus romana

L'università di Varsavia presenta risultati campagna scavi

PALERMO, 12 ottobre 2020, 18:22

Redazione ANSA

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Gli scavi ad Akrai - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli scavi ad Akrai - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli scavi ad Akrai - RIPRODUZIONE RISERVATA

Domani, martedì 13 ottobre alle 10,30, nel sito archeologico di Akrai, l'Assessore dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà e il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, prenderanno parte alla presentazione dei risultati degli scavi archeologici condotti dall'Università di Varsavia in co-direzione scientifica con il "Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro ed Akrai" diretto da Carlo Staffile. Grazie ai nuovi scavi effettuati a sud del Decumano (la strada principale che attraversa da est ad ovest l'abitato, mettendo in collegamento le due porte della città), è stato possibile portare in luce una domus romana, che si imposta su una più antica abitazione di età ellenistica del III secolo a.C. e mostra una continuità di vita fino ad età bizantina.
    "Gli scavi, frutto dell'accordo stipulato tra il Parco Archeologico e l'Università di Varsavia, ci hanno consentito di ampliare le conoscenze sulla città di Akrai. Le relazioni con diverse Università del mondo e le campagne di scavo attive in tutta la Sicilia costituiscono - dice l'assessore Alberto Samonà - un valore aggiunto molto prezioso per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico. Le collaborazioni in questo ambito, infatti, da un lato ci consentono di portare avanti l'indagine sui diversi siti archeologici della Sicilia senza oneri per la Regione, dall'altro mantengono alta l'attenzione internazionale sul nostro prezioso patrimonio storico-archeologico e creano relazione tra le diverse istituzioni con una ricaduta anche sulle opportunità di crescita culturale dei nostri giovani".
    A presentare i risultati della campagna di scavi, che per quest'anno si è appena conclusa, sarà la prof.ssa Roksana Chowaniec dell'Università di Varsavia. La collaborazione tra la Sicilia e la Polonia sul sito archeologico di Akrai è iniziata nel 2009 quando, dopo una serie di indagini basate sull'uso delle più moderne tecnologie non invasive e di remote sensing, si è deciso di mettere in luce proprio l'abitato di Akrai, che sino ad allora era sconosciuto. Prima di questi scavi, mirati alla scoperta dell'impianto urbano della città di Akrai che era una sub colonia di Siracusa, si conosceva solo la parte "monumentale" costituita da: teatro, bouleuterion, latomie, tempio di Afrodite, ecc.
   

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