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Teatro: detenuti in scena per spettacolo "Transiti"

Teatro: detenuti in scena per spettacolo "Transiti"

Al Biondo sabato 19 ottobre alle ore 21

PALERMO, 14 ottobre 2019, 19:00

Redazione ANSA

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Transiti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Transiti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Transiti - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Dalla casa circondariale Pagliarelli-Lo Russo al palcoscenico del teatro Biondo in un progetto che evoca riscatto e rinascita. I detenuti escono allo scoperto e propongono il loro nuovo lavoro "Transiti", frutto di un anno di lavoro all'interno del carcere e che ha debuttato a giugno nella casa circondariale.
    L'appuntamento per la compagnia "Evasioni", diretta dalla regista Daniela Mangiacavallo che firma anche la regia del testo scritto insieme al drammaturgo Rosario Palazzolo, è per sabato 19 ottobre alle 21 al Teatro Biondo, che con l'associazione Baccanica, che cura il progetto di teatro con i detenuti, ha già avviato una collaborazione. Dopo il record di "Enigma 23" allo Stabile della città tocca ora a "Transiti", uno studio sulle opere di Jean Paul Sartre e Martin Heidegger. "Transiti" è un viaggio chiamato vita, tra imprevisti, attese e qualche volta un profondo vuoto da attraversare. Una riflessione intima sul valore che diamo al tempo. Va in scena con i costumi realizzati all'interno del carcere frutto di un corso di sartoria teatrale realizzato dall'associazione "Baccanica": i detenuti armati di ago e filo hanno lavorato alla preparazione dei costumi guidati da Giulia Santoro. Anche le scenografie sono state realizzate dagli ospiti del Pagliarelli impegnati in un progetto sui mestieri in carcere, finanziato dalla Fondazione Acri - programma Per Aspera ad Astra. "In scena volti assonnati, infreddoliti, stanchi, felici, malinconici, persi attendono il treno. Macchine di carne ed ossa - spiega la regista - si muovono freneticamente verso il loro qualcosa, umanità distratta, assetata di ignoto. Intorno ai binari solo il vuoto, l'attesa. Uno speaker annuncia il ritardo del treno...poi il guasto. Un'interminabile attesa fatta di incontri, addii, abbracci, arrivederci...per scoprire solo se stessi. L'esistenza, l'essere, l'inatteso, l'ignoto come possibilità di prendere coscienza del viaggio chiamato vita.
    Rimane solo quell'istante, il futuro è qualcosa di molto lontano, a cui penseremo dopo".
   
   

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