La morte del piccolo dimenticato
in auto dal padre è la replica di una tragedia che sconvolse
Catania 21 anni fa. Identiche le modalità di una fatale
distrazione che aveva avuto come protagonista un tecnico della
Sgs Thompson, una fabbrica di microelettronica che aveva lo
stabilimento nella zona industriale di Catania. L'uomo era
precipitato nell'infermo della disperazione nell'afoso
pomeriggio del 3 luglio 1998.
Catania era stretta da un caldo asfissiante. La temperatura
aveva superato i 40 gradi per il torrido vento di scirocco
giunto dall'Africa. L'uomo era uscito con la sua Fiat Punto per
accompagnare in asilo il figlio di 20 mesi appena, rannicchiato
nel suo seggiolino, prima di presentarsi negli uffici della Sgs
Thompson. Era un percorso sempre uguale che seguiva ogni giorno
quasi a memoria. Ma quella mattina, invece di passare
dall'asilo, che non era lontano da casa, aveva subito puntato
verso il suo posto di lavoro. Arrivato con un insolito anticipo
sul parcheggio dell'azienda, aveva chiuso a chiave l'auto ed era
salito in ufficio. Il sole intanto batteva implacabile sulla
macchina. La temperatura era rapidamente salita fino a
trasformare l'abitacolo in una gabbia torrida che al piccolo,
rimasto sul seggiolino per sette ore, non aveva più lasciato
scampo.
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