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Cronometrati i tempi delle emozioni

Si manifestano nell'arco di millisecondi

12 dicembre, 09:21
Soggetto sottoposto ad analisi magnetoencefalografica (Meg) (fonte: Cimec, Università di Trento) Soggetto sottoposto ad analisi magnetoencefalografica (Meg) (fonte: Cimec, Università di Trento)

Rammarico, disappunto e felicità compaiono nell'arco di millisecondi: lo indica la ricerca italiana che per la prima volta ha misurato i tempi che trascorrono dalla comparsa di uno stimolo all'emozione che questo suscita. Il risultato, pubblicato sulla rivista Neuropsychologia, si deve al gruppo coordinato da Cinzia Giorgetta, del dipartimento di Scienze cognitive dell’Università di Trento presso il Centro per la mente ed il cervello (Cimec) di Mattarello.

Alla base della ricerca c’è la magnetoencefalografia (Meg), una tecnica neurologica utilizzata per misurare in tempo reale l’attività elettromagnetica prodotta dal cervello.
Lo studio è stato condotto su 13 volontari che hanno partecipato ad un gioco, un sorta di ruota della fortuna, per 336 volte ciascuno, mentre erano sottoposti all’analisi neurologica in una stanza completamente isolata.

''Abbiamo osservato l’attività neurale nel processo di elaborazione del rammarico e in che modo il cervello riesce a differenziare il rammarico dal disappunto'', spiega Giorgetta. Per la riuscita dell’esperimento i ricercatori hanno dovuto differenziare le responsabilità nella scelta, sottoponendo i volontari a due condizioni: ''una in cui sceglievano loro ed una in cui sceglieva il computer, che corrispondevano rispettivamente ad una responsabilità interna (rammarico) ed esterna (disappunto)''.

I risultati mostrano che il rammarico può essere differenziato dal punto di vista neuronale dalle altre emozioni ''in quanto i campi magnetici evocati dall’attività cerebrale mostrano che ci sono reazioni diverse in base alle emozioni provate'', spiega la ricercatrice. ''Sostanzialmente quello che abbiamo dimostrato - prosegue - è che questa differenza nella reazione avviene tra 190 e 305 millisecondi, dopo aver visto il risultato della scelta effettuata, di persona o dal computer''.
Le emozioni prodotte sono quelle che derivano da una perdita, collocabili nelle aree anteriori destra e sinistra del cervello, ''che comunque reagisce con intensità maggiore dove si prova il rammarico rispetto al disappunto''.

Dalla ricerca è inoltre emerso che quando sono i soggetti a fare la loro scelta e a perdere, questi ''sono portati a prendere successivamente scelte più rischiose rispetto a quando vincono. In sostanza quando provi rammarico sei portato a rischiare di più rispetto a quando sei felice. A questo atteggiamento – conclude – c’è corrispondenza anche a livello neurale, con differenze tra vincita e perdita''.

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