Un'esecuzione coinvolgente sulle note di Gluck, raffinate atmosfere lunari a far da sfondo a una storia mitologica di amore, vita e morte. La magia dell'opera riavvicina il pubblico al Lirico di Cagliari. L'allestimento di Orfeo ed Euridice in forma scenica, ha raccolto, ieri sera, il calore e gli applausi degli spettatori che, pian piano, si stanno riappropriando del proprio teatro. L'incanto del capolavoro di Gluck tra recitativi, scene corali, arie e danze ha riscosso un grande consenso del pubblico presente, ancora se ancora poco numeroso. L' importante titolo del tardo barocco è stato presentato in un nuovo allestimento del Lirico.
"Un'opera rivoluzionaria", ha sottolineato il direttore greco George Petrou che, al suo debutto a Cagliari, ha guidato Orchestra e Coro del Lirico, restituendo tutta l'intensità della dimensione musicale. "Gluck ha voluto narrare in musica un mito classico sfrondato da elementi decorativi", ha messo in evidenza. E in linea col pensiero gluckiano e i dettami della sua Riforma, Nicola Berloffa, al suo esordio a Cagliari come regista, ha creato un'efficace scenografia essenziale e minimalista costruita su pochi elementi chiave evocativi. Suoi anche i bei costumi tardo Settecento.
Al centro della scena una pedana mobile a tracciare un ponte con l'aldilà, per mettere in relazione vivi e morti. Suggerisce il viaggio di Orfeo negli inferi per ritrovare la sua amata e anche il passare del tempo. Particolarmente riuscita la coreografia di Luigia Frattaroli che ha ideato tre specifiche danze.
Movimenti scenici precisi, puntuali, ben curati e amalgamati sapientemente all'interno dell'allestimento con le luci firmate da Valerio Tiberi e le scene di Aurelio Colombo. Brilla la stella di Orfeo interpretata dal mezzosoprano Victória Pitts. La sua duttile e calda vocalità ha ben restituito in tutte le sue caratteristiche colori e caratteri del personaggio.
Il regista ha poi sottolineato: "Abbiamo levato quel tratto tipico eroico e spavaldo di Orfeo per prediligere l'elemento quasi adolescenziale e fragile. Fragilità umana che diventa contemporanea in questo periodo storico", ha detto Nicola Berloffa, in un colloquio con l'ANSA.
Apprezzate anche Theodora Raftis (Euridice) e Silvia Frigato (Amore). Repliche fino al 20 novembre per un'opera da non perdere.