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Cagliari, convince il moderno Rigoletto

Cagliari, convince il moderno Rigoletto

Applausi alla prima del nuovo allestimento del Teatro Lirico

CAGLIARI, 17 dicembre 2018, 11:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'amore del buffone Rigoletto per la bella figlia Gilda. E i capricci del duca di Mantova che muovono quasi inconsapevolmente la trama e scatenano rapimenti e delitti. Dalla leggerezza della celeberrima aria 'La donna è mobile', al pianto disperato di un padre che torna a casa e non trova più la persona che ama più di ogni altra cosa, uno dei momenti più commoventi e apprezzati in sala. La prima del Rigoletto a Cagliari con il nuovo allestimento del Teatro Lirico ha fatto breccia tra il pubblico e ha scatenato gli applausi degli appassionati.

Chiudendo così una serata cominciata in salita: a causa di un'agitazione sindacale alcune parti della prima scena sono state rimaneggiate. Anche se comunque, pur in versione riveduta e corretta, l'avvio è stato di grande impatto. Con la rappresentazione della festa nel Palazzo ducale come una vera e propria orgia con tanto di figuranti a seno nudo. Gli spettatori delle prossime recite potranno apprezzare anche le scene proiettate sulle pareti che amplificano gli effetti. Innovazione applicata alla storia della musica. Con misura e buoni risultati.

Un'edizione di Rigoletto che fa riferimento, dal punto di vista sia musicale che vocale, unicamente al manoscritto di Giuseppe Verdi: filologica e gradita la lettura del maestro Elio Boncompagni. Poi il racconto delle tormentate vicende è scivolato via seguendo canoni più tradizionali. Il titolo mancava dal palcoscenico del Teatro Lirico dal 1997 (nonostante le edizioni del 2002 all'Anfiteatro Romano e dell'estate 2017 alla Forte Arena di Santa Margherita di Pula) ed è stato curato in regia dal fiorentino Pier Francesco Maestrini.

Non nuovo a contaminazioni che saltano il solco della tradizione visto che, proprio a Cagliari, ha firmato Turandot di Puccini con le scene dell'artista sardo, scomparso nel 2016, Pinuccio Sciola. Bello e quasi cinematografico anche il tragico finale ambientato sulla sponda destra del fiume Mincio con Rigoletto (Marco Caria) che reclama vendetta e Gilda (Desiree Rancatore) che vuole ancora salvare il suo amato duca (Stefano Secco). Alla fine applausi per tutti: particolarmente apprezzato il conte di Monterone Cristian Saitta.
   

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