La stabilizzazione di 1.400
precari, l'aggiornamento degli stipendi alle tabelle salariali
del 2010 previste dal contratto nazionale, almeno 7 milioni di
euro per il rinnovo del contratto regionale integrativo. Sono le
richieste delle diverse centinaia di lavoratori dell'Agenzia
Forestas che questa mattina si sono radunate sotto il Consiglio
regionale per la manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, e
Uil. "Chiediamo all'Assemblea sarda di prendere atto che i
sindacati confederali rivendicano l'applicazione del contratto
nazionale e l'integrativo regionale - ha spiegato all'ANSA la
segretaria regionale di Cgil-Flai, Anna Rita Podesu - ci
troviamo costretti a scendere in piazza perché da qualche anno
alcuni sindacati autonomi rivendicano l'assimilazione al
contratto regionale per i dipendenti di Forestas, pensiamo che
questa sia una proposta penalizzante che andrebbe a vantaggio di
pochi che vogliono fare carriera".
Podesu si riferisce a Confederdia e Sadirs e alle richieste
di inquadramento come dipendenti pubblici della Regione, dato la
l'articolo 48 della legge 8 del 2016 che ha istituito Forestas,
prevede l'applicazione del contratto privatistico, lo stesso che
disciplina il lavoro dei braccianti agricoli.
Bruno Olivieri di Fai Cisl, insiste anche "sulla parità di
trattamento tra operai e impiegati, attraverso un piano di
qualificazione, tramite selezioni, di 1.500 lavoratori.
Il segretario regionale della Cisl, Francesco Piras, ha fatto
notare, invece, che "oggi manifestano soprattutto i 1.400 operai
che rischierebbero di restare fuori se i dipendenti di Forestas
venissero inquadrati come regionali".
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