La Camera del Lavoro
Metropolitana di Cagliari apre un nuovo sportello, il Sol Cgil,
Servizio orientamento lavoro: domani l'inaugurazione alla
Vetreria di Pirri. Obiettivo: fornire aiuto e informazioni -
spiega la segretaria della Cgil Cagliari Simona Fanzecco - "ai
giovani in cerca di prima occupazione, ai disoccupati che mirano
a riqualificarsi, a chi magari ha già un lavoro ma lo vuole
cambiare, a tutti coloro che, anche dopo un periodo di
inattività, cercano nuove opportunità".
Uno sportello che nasce da un'attenta interpretazione dei
dati statistici sul mercato del lavoro. Nella Città
Metropolitana di Cagliari il tasso di occupazione al 61,7%, in
linea con la media nazionale e migliore rispetto al resto della
regione. Ma i dati Inps sulle nuove assunzioni nel primo
semestre 2024 parlano di tanti lavori precari. L'incidenza dei
contratti a tempo indeterminato di appena il 12,13% (oltre 2
punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo del
2023): l'86,3% è rappresentato da contratti a tempo determinato,
stagionali, in somministrazione e intermittenti (83,3% nel
2023).
Alcune categorie di lavoratori mostrano una maggiore
fragilità, tra cui i giovani: appena il 20,4% tra i 15 e i 24
anni risulta occupato, e, secondo l'ultimo rapporto Best, la
mancata partecipazione al mercato del lavoro dei giovani tra i
15 e i 29 anni è del 37,9%, a fronte di una media nazionale del
27,2%. A descrivere la condizione giovanile è anche il dato sui
Neet: il dato di Cagliari, seppur al di sotto della media
regionale (19,6%), mostra un andamento in controtendenza:
crescono dal 15,2% al 16,8%.
L'ultimo bollettino Excelsior Unioncamere Anpal relativo alle
previsioni di assunzione nell'ex provincia di Cagliari, per il
periodo che va da novembre 2024 a gennaio 2025, descrive una
domanda di lavoro proveniente dal tessuto produttivo
cagliaritano prevalentemente a medio-bassa qualificazione: basti
pensare che, a fronte di 5.430 entrate previste, la quota di
domanda relativa a lavoratori con solo la scuola dell'obbligo
(21%) sarà superiore rispetto a quella relativa a chi ha
conseguito la laurea (16%), mentre il titolo di studio più
richiesto resta il diploma o la qualifica professionale (36%)
seguito dalla licenza media (25%). Le imprese però, dichiarano
che non riusciranno a trovare le figure ricercate nel 47% dei
casi.
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