"Le scelte strategiche annunciate
lo scorso 5 settembre, quali il riavvio temporaneo dello
stabilimento di San Gavino e il mantenimento della produzione
del processo Waelz, rappresentano, nel breve periodo, le uniche
soluzioni economicamente sostenibili. La nostra priorità rimane
comunque quella di trovare soluzioni condivise per mitigare
l'impatto sociale sul lungo periodo di una scelta legata a
condizioni di mercato e industriali non più sostenibili". Così
in una nota la Glencore, proprietaria dello stabilimento della
Portovesme srl, nel Sulcis, dopo l'incontro al Mimit, che la
stessa multinazionale aveva chiesto. L'azienda ha poi proposto
per i lavoratori la proroga della cigs per un altro anno.
Di fatto l'azienda ha confermato in sede ministeriale la
decisione di fermare una parte degli impianti dello zinco che ha
portato ad un primo sciopero di 24 ore, venerdì scorso, degli
operai diretti e indiretti dello stabilimento, in tutto circa
800 persone, e a dure prese di posizione della Regione Sardegna
e dei parlamentari sardi di entrambi gli schieramenti. I
sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato altre iniziative di
lotta.
Glencore, nel frattempo, ringrazia il Mimit "per l'incontro
odierno" e ribadisce "la massima disponibilità nel lavorare ad
un gruppo di lavoro insieme alle Istituzioni e le parti sociali
per garantire un futuro al sito di Portovesme".
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