"Abbiamo costituito un
coordinamento con i cinque presidenti dei Consigli regionali
interessati e coscienti dei rischi dell'autonomia differenziata,
per deliberare entro il 30 luglio nei singoli Consigli regionali
una mozione che chiede il referendum alla Corte Costituzionale".
Lo ha ribadito il presidente del Consiglio regionale della
Sardegna, e segretario del Partito democratico nell'Isola, Piero
Comandini, a margine della presentazione del comitato sardo per
il No alla norma targata Lega.
"L'autonomia differenziata significa cancellare la nostra
specialità - chiarisce -, significa cancellare il nostro Statuto
speciale e tutte quelle conquiste che in questi anni abbiamo
fatto in termini di diritti per la mobilità, per l'istruzione e
per una sanità uguale a tutti i cittadini". Le tappe sono
serrate: comincerà l'Emilia Romagna il 9 luglio, poco prima
delle dimissioni del suo presidente Stefano Bonaccini, poi via
via le altre Regioni in modo da poter far ricorso all'articolo
75 della Costituzione, che prevede la possibilità di indire
referendum abrogativi se cinque Consigli regionali deliberano in
tal senso, scongiurando la raccolta di 500mila firme.
Ma "la battaglia non si vince soltanto con l'impegno del
Consiglio regionale - sottolinea Comandini alla platea riunita
nella sede della Cgil a Cagliari -, si vince con una grande
mobilitazione di donne, uomini, persone, lavoratori, perché deve
essere ben chiara la posta in campo: quello che stiamo
rischiando e che rischiano non solo i lavoratori, ma tutti, dai
pensionati agli studenti, relativamente ai servizi e alle
opportunità".
"L'autonomia - attacca il presidente dell'Assemblea sarda -
di fatto elimina le Regioni a statuto speciale, vuole riportare
tutte a essere ordinarie". Comandini punta a non chiudere la
lotta "nel recinto del centrosinistra", ma vuole allargare anche
"alle altre Regioni a guida di partiti dell'attuale maggioranza
di governo, che hanno già espresso critiche".
Al lancio del Comitato sardo per il No anche la deputata
sarda di Avs, Francesca Ghirra: "Io penso che la battaglia
contro l'autonomia differenziata debba aiutarci a svegliare le
coscienze rispetto al disegno generale che questo governo sta
portando avanti nel nostro paese - sottolinea la parlamentare -
e confido che tutti noi possiamo impegnarci, non solo per
raccogliere le firme, ma per sensibilizzare la cittadinanza
verso i rischi e le riforme che si stanno portando avanti, che
possono compromettere il Paese, ma soprattutto la Sardegna".
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