L'antico organo Agati-Tronci, un
pezzo della storia musicale e religiosa di Cagliari torna a
casa, nella chiesa di Sant'Antonio Abate, in via Manno, nel
quartiere Marina di Cagliari. Le operazioni di restauro
dell'antico strumento, costruito nel 1887, sono iniziate nel
2018 e si sono concluse.
L'organo, un precedenza, era inutilizzato da oltre mezzo
secolo. Lo strumento è tornato nell'antica chiesa cagliaritana,
in passato cappella del primo ospedale cittadino e sono iniziate
le delicate operazioni di montaggio che devono essere compiute
con la necessaria cautela e precisione. Il restauro dell'organo
è stato fortemente voluto dall'Arciconfraternita della
Santissima Vergine d'Itria proprietaria dell'antica chiesa di
Sant'Antonio Abate dal 1881.
"Il progetto definitivo è stato attentamente selezionato tra
quelli stilati da ditte artigiane accreditate nel restauro di
organi secondo rigorosi criteri storici - ha spiegato Gianni
Melis, presidente dell'Arciconfraternita - Infine è stato deciso
di portarlo nel febbraio 2019 a Pistoia, da dove era partito nel
1887, nel laboratorio degli organari Samuele Maffucci, Enrico
Barsanti e Andrea Michelozzi".
Considerato tra i migliori strumenti esistenti in Sardegna,
l'organo "Agati-Tronci" venne utilizzato per decenni per
solennizzare le celebrazioni liturgiche nella chiesa di
Sant'Antonio Abate. A partire dal secondo dopoguerra l'interesse
per lo strumento iniziò a scemare. Nel 1971 l'organo venne
sottoposto a un intervento di restauro ma nei decenni successivi
la mancanza di regolare manutenzione ha portato lo strumento ad
essere del tutto inutilizzabile.
Una volta finite le operazioni di rimontaggio (entro
l'estate) saranno effettuate quelle di accordatura e intonazione
per le quali sarà necessario attendere l'autunno.
Il costo dell'intera operazione di restauro è di circa
130mila euro finanziati con fondi dell'Arciconfraternita con
proventi propri e con quelli provenienti da fondi Cei, dalle
offerte e dalle donazioni dal Rotary Club Cagliari Est negli
anni 2016 e 2017
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