È allarme rosso in casa Dinamo:
quattro sconfitte in cinque partite in Lega A, due gare perse su
due giocate in Champions League, una squadra senza gioco, anima
e carattere, a corto di fiato e di energie.
Dopo la disastrosa sconfitta incassata in casa sabato sera
contro Tortona (74-94, con i piemontesi padroni assoluti della
gara), la Dinamo Banco di Sardegna fa mea culpa, a iniziare dal
coach Piero Bucchi, e non si escludono clamorosi tagli per
riequilibrare la situazione: "Pessima partita. Non sono
preoccupato, ma facciamo dei pensieri e ci poniamo delle
domande. Stiamo ragionando e cercando di trovare la via per
risolvere i problemi che è evidente ci siano", ha commentato il
coach a fine partita.
"I tifosi hanno ragione a chiedere di più, onestamente è
stata una partita insufficiente. L'allenatore deve essere
ottimista e certo di poter risolvere la situazione, bisogna fare
attenzione e fare i giusti ragionamenti, ma serve positività e
fiducia per venirne fuori. Sono convinto che possiamo risolvere
le nostre problematiche con un reset mentale e lavorando duro.
Questa serata deve essere azzerata, non basta pensare positivo o
negativo: è evidente che mentalmente dobbiamo resettare e
ripartire".
Ripartire da una sconfitta che ha messo in luce tutti i
limiti già palesati dalla Dinamo dall'inizio del campionato.
I biancoblu sono stati inesistenti in difesa, confusi e
timidi in attacco e sono rimasti in gara solo nel primo quarto.
Poi la squadra è naufragata, toccando anche uno svantaggio di 31
punti.
Ora, dice Bucchi, bisogna resettare. Domenica i sassaresi
giocano a Varese: c'è una settimana di tempo per ricariche fisco
e morale e cercare quell'alchimia di squadra che finora è
mancata totalmente.
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