La battaglia contro il piano di
dimensionamento scolastico che prevede l'addio a dodici
autonomie (da 56 a 44) arriva anche a Cagliari. Con un no, per
il 2024-2025, alla riduzione delle sedi dirigenziali. La
conferenza metropolitana della Città Metropolitana di Cagliari
ha approvato la proposta di Piano di dimensionamento scolastico
e dell'offerta formativa per l'anno 2024-2025, confermando però
i numeri dell'anno precedente (2023-2024). Con questa
deliberazione, i sindaci del territorio hanno scelto di non
conformarsi alle ultime linee guida disposte dalla Regione su
indicazione ministeriale, che prevedono il taglio di 12
autonomie.
La proposta della città metropolitana è stata trasmessa alla
Regione. "La città metropolitana prende atto della posizione
espressa dagli amministratori locali di mantenere lo status quo
e si rimette ora alla decisione che spetterà alla Regione -
spiega il consigliere metropolitano delegato all'Istruzione
Alessandro Balletto - Contestualmente i sindaci si sono
impegnati a chiedere alla Regione maggiori risorse per far
fronte alle spese derivanti dal mantenimento delle attuali sedi
dirigenziali scolastiche".
All'attacco anche la Cgil per dire no alla chiusura di 14
autonomie scolastiche nel territorio della provincia Sud
Sardegna: 7 in meno nel Sulcis-Iglesiente, 4 in meno nel Medio
Campidano e le restanti 3 sull'ex provincia di Cagliari. Pronti
alla mobilitazione: "I gravi tagli previsti - denuncia il
sindacato - non tengono conto in alcun modo delle
caratteristiche di un territorio estremamente vasto, già
caratterizzato da pendolarismo, ma non dotato di infrastrutture
necessarie affinché gli studenti possano esercitare appieno il
proprio diritto allo studio. Le linee guida sul dimensionamento,
se attuate in toto e acriticamente dalla classe politica
comunale, provinciale e regionale, produrranno un innalzamento
ulteriore della dispersione scolastica (già tra le più alte
d'Italia) e avranno un impatto significativo sul sistema
educativo locale e sulla qualità dell'istruzione e dell'offerta
formativa indirizzata alle generazioni future nonché sullo stato
occupazionale di tutti i lavoratori e le lavoratrici del
comparto istruzione".
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