Utilizzare i quasi 16 milioni di
metri quadrati sui tetti dei capannoni artigianali e industriali
della Sardegna per installare pannelli fotovoltaici per produrre
energia rinnovabile senza consumare terreni utili alle
produzioni. Una superficie, grande come 2.212 campi da calcio,
per una potenza installabile di 1.284 MW pari ad una produzione
di 1.904 GWh, che porterebbe a soddisfare il 55% dei consumi
elettrici del settore produttivo sardo, passando da un peso del
26% delle rinnovabili sulla produzione elettrica sarda a un peso
del 40%.
Gli investimenti sarebbero pari a 23 milioni di euro
all'anno e i posti di lavoro creati sarebbero 8.748 in fase di
costruzione e installazione e 357 a regime per gestioni e
manutenzioni. E' questo, in sintesi, ciò che è emerso dalla
presentazione dello studio di Confartigianato Imprese Sardegna,
realizzato in collaborazione con la società SmartLand, dal
titolo "Potenzialità dell'installazione di pannelli fotovoltaici
sui tetti dei capannoni nelle aree produttive presenti in
Sardegna", in occasione di una iniziativa regionale svoltasi a
Cagliari e organizzata per la "Settimana per l'Energia e la
Sostenibilità di Confartigianato Imprese Sostenibili",
"La nostra è una idea seria, concreta, innovativa e ambiziosa
per offrire soluzioni alle imprese per non farle più dipendere
dalle oscillazioni del mercato - ha affermato Maria Amelia Lai,
presidente regionale di Confartigianato - significherebbe anche
coprire il fabbisogno energetico delle attività produttive e
raggiungere l'autonomia energetica; conti alla mano le nostre
aziende potrebbero migliorare la loro competitività. Inoltre -
ha aggiunto - ricoprire i tetti dei capannoni industriali e
artigianali con sistemi fotovoltaici per produrre energia
avrebbe anche il risvolto positivo di non dover consumare suolo.
Ma bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio,
ostacola l'installazione di impianti rinnovabili per imprese e
privati ed è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per
favorire l'autoproduzione di energia".
La Sardegna ha una produzione energetica in surplus rispetto
alle esigenze regionali, garantendo in questo modo
l'alimentazione di altre regioni (Lazio e Corsica in primis), ma
oltre il 71% della produzione è da fonti non rinnovabili e solo
il 17% da fotovoltaico. L'obiettivo nazionale e regionale al
2030 è incrementare la produzione da fonti rinnovabili in
Sardegna di 6,2 GW. L'isola oggi produce 13.395 GWh di
produzione lorda e ne consuma 8.112, ma solo 3.443 GWh è
prodotto da fonti rinnovabili, con una produzione per
autoconsumo limitata al 3,4% sul totale, rispetto ad una media
nazionale del 10,2%.
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