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Amministratore di sostegno infedele, sequestrati 620mila euro

Amministratore di sostegno infedele, sequestrati 620mila euro

Gdf, vittime 40 cagliaritani. Tra beni di lusso anche Rolex

CAGLIARI, 25 maggio 2023, 10:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Doveva gestire i beni e il denaro di 40 persone visto che era stato nominato dal giudice come amministratore di sostegno, ma dal 2012 al 2020 ha pensato bene di appropriarsi illegalmente del loro denaro, intascandosi almeno 620mila euro. Col denaro sottratto ha acquistato orologi di lusso come Rolex, borse, pellicce, abiti griffati e gioielli.
    Lo hanno scoperto i militari della Guardia di finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari, controllando le attività di un amministratore di sostegno, un avvocato 50enne cagliaritano. All'uomo, indagato per peculato e di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, sono stati sequestrati beni per 620mila euro.
    Le indagini sono scattate dopo la segnalazione da parte dei familiari di una delle 40 vittime, tutte persone che abitano a Cagliari e nell'hinterland, che si erano accorte di strani ammanchi nei conti del proprio caro. I militari della sezione di Polizia giudiziaria e i colleghi del Nucleo di Polizia Economica e finanziaria hanno acquisito la documentazione bancaria sia delle vittime che dell'indagato, riscontrando "operazioni bancarie sospette sia con riferimento ai beneficiari, che si ripetevano continuamente - spiegano dalla Fiamme gialle - sia con riferimento alle causali che apparivano non attinenti alla gestione degli amministrati. Le stesse, grazie al riscontro effettuato sui singoli Iban di destinazione, hanno consentito di risalire agli effettivi beneficiari delle operazioni e quindi di tracciare l'effettiva destinazione delle somme di danaro in uscita dai conti degli amministrati".
    L'amministratore di sostegno indagato effettuava quasi sempre pagamenti e operazioni tramite l'home banking, non sono però mancati i prelievi di contante effettuati senza giustificazione: "In tal modo, nel corso degli anni, l'indagato avrebbe utilizzato i depositi dei propri assistiti per alimentare due suoi conti correnti - spiegano dalla Guardia di finanza -, acquistare beni voluttuari di lusso, saldare prestazioni d'opera o acquistare beni relativi alla ristrutturazione del suo immobile, estinguere proprie posizioni debitorie, ricaricare una carta di credito utilizzata per le sue spese personali e saldare, attraverso pagamenti F24, tributi vari personali o riconducibili a suoi congiunti".
   

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