Il verde come supporto e integrazione delle cure tradizionali nel trattamento delle disabilità intellettive. E non solo. Si chiama Ortoterapia. E chi la conosce e la utilizza, ad esempio i promotori del progetto "La cura dell'Orto che Cura", ora chiede che diventi terapia ufficialmente riconosciuta. Una proposta che ha trovato subito sponda nell'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale (Anffas).
"Principi di inclusione, autodeterminazione, centralità della persona e integrazione sono da anni alla base del nostro operato - spiega Eleonora Salis dell'Anffas - Per realizzare questi obiettivi è necessario che ci apriamo alla collettività, al territorio, affinché sia chiaro a tutti che questi progetti sono di fondamentale importanza per la cura dei nostri ospiti e di chiunque si trovi in condizioni di difficoltà". Otto mesi di sperimentazione a Quartucciu. "Abbiamo riscontrato un notevole miglioramento della collaborazione tra i partecipanti al laboratorio - sottolinea l'ideatrice del progetto Paola Cannas - ogni persona ha potuto cooperare alla realizzazione di un prodotto finito con grande soddisfazione personale.
L'integrazione dei partecipanti con il personale dell'azienda agricola ha dato loro la possibilità di sperimentarsi in un ruolo lavorativo adulto e le relazioni che si sono create hanno favorito l'instaurarsi di un clima sereno e armonioso a prescindere dai compiti assegnati".