Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Peste suina: Sardegna resta zona rossa, ricorso a Corte Ue

Peste suina: Sardegna resta zona rossa, ricorso a Corte Ue

Annunciato da Confindustria dopo provvedimento regionale

CAGLIARI, 23 marzo 2022, 19:34

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Resta in vigore il divieto assoluto all'esportazione di carni suine sarde e loro derivati senza deroga alcuna nemmeno per gli allevamenti certificati. È quanto emerge dall'ultimo provvedimento emanato lo scorso 11 marzo dall'Unità di Progetto della Regione, il braccio operativo per la lotta alla peste suina africana in Sardegna, che ha mantenuto in vigore senza alcuna modifica per gli anni 2022 e 2023 tutte le limitazioni già presenti per gli allevamenti, le attività di trasformazione e le esportazioni. Rimane in piedi inoltre il divieto di introdurre carni sarde negli stabilimenti autorizzati all'esportazione anche quando ne garantiscano la completa separazione del ciclo di lavorazione.

Lo denuncia la Confindustria della Sardegna Centrale che ritiene questa decisione "una sconfitta a tutto campo per l'Isola e l'ennesima delusione, anche perché - spiega - vista la situazione epidemiologica da tempo favorevole ci aspettavano tutti un allentamento delle restrizioni". Invece "si continuano ad accettare le disparità di trattamento con altre aree d'Europa dove - rileva l'associazione - pur in presenza di una situazione epidemiologica importante di circolazione del virus della peste suina africana, si sono trovati i sistemi per non bloccare completamente la circolazione delle produzioni". Per questo, insieme con le altre associazioni di categoria, Confindustria annuncia un ricorso davanti alla Corte di giustizia europea "per tutelarci dai danni enormi subiti in tutti questi anni".

"Anni di abbattimenti e un piano capillare di eradicazione e contrasto, che hanno portato enormi sacrifici e danni a tutta la filiera suinicola sarda, non hanno consentito alla nostra Isola di liberarsi dall’embargo imposto a uno dei comparti più promettenti del nostro agroalimentare - attacca ancora l'associazione - Tutta la regione resta in zona rossa nonostante gli ultimi casi di circolazione del virus nell’Isola siano stati identificati oltre tre anni fa e soltanto in alcune aree ristrette e ben delimitate". 

"La pubblicazione del documento dell’Unità di Progetto è avvenuta in silenzio e, complici anche gli ultimi fatti di cronaca, tra guerra in Ucraina e proteste per i rincari, non ha avuto grande rilievo pur rappresentando l’ennesima mazzata a una filiera produttiva strategica per l’economia della Sardegna - incalzano gli industriali - Il blocco dell’export è in vigore da ormai undici anni e in tutto questo tempo di restrizioni e penalizzazioni, nessuna delle proposte portate all’attenzione dagli allevatori e dalle aziende di trasformazione è stata presa in considerazione". 


   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza