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Ex militare ucciso, il nipote confessa e fa ritrovare l'arma

svolta nell'omicidio di arborea

Ex militare ucciso, il nipote confessa e fa ritrovare l'arma

Svolta nell'indagine sull'omicidio di Arborea

ORISTANO, 21 agosto 2021, 11:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha confessato di aver ucciso lo zio dopo una lite. Giancarlo Fonsatti, 55 anni, conosciuto come Renato, fermato per l'omicidio di Paolo Fonsatti, l'ex sottufficiale dell'Esercito di 73 anni trovato morto mercoledì scorso nella sua casa nella borgata S'Ungrori ad Arborea, nell'Oristanese, ha rilasciato dichiarazioni spontanee e ha ammesso le proprie responsabilità. L'uomo ha anche consentito ai carabinieri di recuperare l'arma del delitto, un grosso coltello da cucina, che aveva gettato nel canale di Santa Giusta.

L'OMICIDA GIA' IN CARCERE - È stato dimesso dall'ospedale Brotzu di Cagliari - dove è stato operato per una ferita ad una mano che si è procurato durante la colluttazione - ed è detenuto nel carcere di Uta, Giancarlo Fonsatti, noto Renato, il 55enne che ha confessato di aver ucciso lo zio Paolo, assassinato a coltellate dopo una lite avvenuta nell'abitazione della vittima, nella borgata S'Ungrori di Arborea, nell'Oristanese.

L' uomo, da quanto emerso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina al Comando provinciale dei carabinieri di Oristano, alla quale ha partecipato anche il procuratore Ezio Domenico Basso, ha rilasciato dichiarazioni spontanee prima ai carabinieri durante il trasferimento dall'ospedale di Oristano a quello di Cagliari, e poi alla pm Silvia Mascia, titolare dell'inchiesta aperta per omicidio volontario. Era presente il suo avvocato difensore, Carlo Figus. Non ha riposto ad alcuna domanda, ma ha confessato di aver aggredito lo zio e di averlo ucciso.

Dopo il delitto è uscito di casa, è salito a bordo della sua auto e ha raggiunto il canale di Santa Giusta, dove ha gettato il coltello da cucina usato per l'omicidio e ora recuperato. Sette le coltellate inferte, quella mortale al petto. Gli inquirenti non si sbilanciano sul movente, ma l'ipotesi più avvalorata resta quella di una lite scoppiata dopo l'ennesima richiesta di denaro e dopo il rifiuto da parte della vittima.

Secondo le testimonianze raccolte, infatti, Giancarlo Fonsatti andava spesso dallo zio e da altri parenti a chiedere soldi o generi di prima necessità. Fissata per lunedì prossimo l'udienza di convalida. Oggi alle 19, invece, nella chiesa del Santissimo Redentore ad Arborea saranno celebrati i funerali dell'ex sottufficiale ucciso.

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