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Scuola: ricerca Crenos, luci e ombre della Dad

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Scuola: ricerca Crenos, luci e ombre della Dad

Università Cagliari, più fatica per studenti e aumenta abbandono

CAGLIARI, 10 luglio 2021, 14:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Presentata dalla Fondazione Agnelli una prima sintesi dei risultati della ricerca La DaD nell'anno scolastico 2020-21: una fotografia. Il punto di vista di studenti, docenti e dirigenti, realizzata insieme al Centro Studi Crenos e al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Cagliari. La rilevazione ha riguardato un campione rappresentativo di 123 scuole secondarie di II grado, statali e paritarie, in tutta Italia. In ogni istituto sono stati proposti questionari a studenti (del III e V anno), docenti e dirigenti scolastici, raccogliendo complessivamente le risposte di 105 dirigenti scolastici, 3.905 docenti, 11.154 studenti.
    Degna di nota è anche la dissonanza fra docenti e dirigenti scolastici a proposito delle competenze in possesso dei primi per svolgere le attività di didattica a distanza. Mentre l'85% dei docenti dichiara di avere competenze più che sufficienti o del tutto adeguate per le esigenze didattiche richieste dalla DaD, i dirigenti scolastici sembrano porre l'accento assai più sui bisogni formativi dei propri professori ancora da colmare.
    Il 91% degli studenti dichiara di avere trascorso tra le 5 e le 6 ore al giorno collegato in video per attività in sincrono, dato confermato da un'analoga percentuale di dirigenti scolastici, secondo i quali il monte ore non è cambiato o ha visto eventualmente una riduzione proporzionale in tutte le materie. Secondo i ds, solo l'8% delle scuole ha operato una ristrutturazione significativa del quadro orario, con maggiore spazio alle materie fondamentali o caratterizzanti dell'indirizzo. Per 9 studenti su 10, lezioni in video, verifiche e compiti a casa sono state le uniche attività proposte da tutti i docenti, senza particolare differenza tra le materie. Solo in 1 caso su 3 sono state proposte anche attività di ricerca che gli studenti potevano svolgere in autonomia e/o in gruppo, mentre in meno di 1 caso su 5 sono state sperimentate le più innovative piattaforme digitali che propongono giochi didattici, app ed esercizi interattivi per personalizzare i percorsi di apprendimento. Se 1 studente su 4 ha trovato più agevole interagire con i docenti in DaD che in presenza, il resto degli studenti ritiene che comunicazioni e interazioni siano peggiorate. La maggior parte degli studenti denuncia un maggiore senso di affaticamento (65%) dopo una giornata di scuola in DaD e una maggiore difficoltà a mantenere l'attenzione (73%). Sull'aumento della dispersione scolastica come possibile effetto di medio-lungo periodo della DaD, docenti e DS convergono nel valutarne diversamente il rischio per la propria scuola o per il sistema scolastico nel suo complesso. Infatti, la previsione che l'abbandono cresca nella propria scuola è presente in meno di un terzo delle risposte, mentre la percentuale cresce moltissimo (52% per i docenti, addirittura 68% per i DS) quando riguarda il sistema scolastico italiano.
   
   

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