(di Maria Giovanna Fossati)
(ANSA) - NUORO, 16 GIU - L'ambiente e il legame tra uomo e
natura sono i temi al centro della mostra "Sii albero",
un'esposizione che ripercorre la filosofia dell'architetto
milanese Stefano Boeri in un sorprendente dialogo con le opere e
la poetica dell'artista di Ulassai, Maria Lai, morta nel 2013.
L'inaugurazione è prevista domenica 20 giugno, alle 18.30, nelle
sale dalla Stazione dell'Arte di Ulassai, in Ogliastra,
intitolata a Maria Lai.
Affinità e specificità delle produzioni di entrambi saranno
messe in evidenza in un dialogo tra due visioni affini che, pur
nella originalità dei linguaggi espressivi, lasciano trasparire
una nuova concezione del vivere umano sulla terra. La mostra è
curata da Davide Mariani, direttore del museo. "Se l'attività di
Boeri è nota per la continua ricerca di un'alleanza tra esseri
umani e natura vivente, con diverse soluzioni architettoniche
divenute celebri in tutto il mondo, come i Boschi Verticali che
ricostruiscono il legame tra uomo e ambiente, in cui la natura
diventa facilitatrice dei rapporti umani, anche Maria Lai in più
occasioni, ha realizzato opere incentrate sui talvolta fragili
equilibri sociali e ambientali", sottolinea Mariani. "Il lavoro
di Boeri - aggiunge il presidente della Fondazione Stazione
dell'Arte e sindaco di Ulassai, Gian Luigi Serra - in comunione
con le opere di Maria Lai, recupera tutto quello che ci è di più
caro: la natura, la biodiversità culturale, la relazione".
Il progetto "Sii albero" si compone di tre momenti legati tra
loro: l'esposizione nella nuova Project room del museo,
l'installazione realizzata nel parco e la mostra negli spazi
della ex rimessa del treno. Il bosco verticale, edificio-simbolo
del lavoro di Stefano Boeri, trova spazio a Ulassai nella minuta
"Casa delle Janas", la nuova Project room della Stazione
dell'Arte che ospita un modello in scala 1:50 di questa nuova
architettura. Ma c'è anche "il ciclo della vita e della
natura" al centro del dialogo tra Maria Lai e Stefano Boeri, che
questa volta si sviluppa nel parco della Stazione dell'Arte,
rispettivamente tra la scultura "Fiabe intrecciate", omaggio a
Gramsci del 2007, e la micro-architettura temporanea "Radura
degli abbracci" del 2017. Entrambe le storie hanno in comune un
momento drammatico in cui ai bambini, come ricorda Maria Lai, è
affidato il compito di ricomporre la frattura passato-presente,
riconducibile a quella tra uomo e natura.
Oggi, a quello stesso invito risponde Boeri con un prototipo
di spazio pubblico, "Radura degli abbracci", declinazione del
progetto Radura (2016), che qui si compone di novantacinque
cilindri di legno d'abete di cinque metri di altezza, che creano
un luogo a contattto con la natura "permeabile e intimo".
Il percorso espositivo si chiude con una selezione di progetti,
schizzi, foto e disegni riferiti alle varie installazioni di
"Radura nel mondo", fino ad arrivare a "Radura della memoria",
l'ultimo esemplare realizzato da Boeri a Genova in seguito al
crollo del Ponte Morandi nell'agosto 2018. L'intervento è
costituito da un podio ligneo circolare del diametro di 50
metri, all'interno del quale sono collocate quarantatrè specie
arboree differenti, in ricordo delle vittime della tragedia.
(ANSA).