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Turista toscana restituisce 15 chili di sabbia alla Sardegna

Turista toscana restituisce 15 chili di sabbia alla Sardegna

Trovata in una cantina dopo 40 anni

CAGLIARI, 10 ottobre 2020, 11:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Fabrizio Fois

Da piccola, a cavallo degli anni '80 e '90, trascorreva le vacanze in Sardegna con i suoi genitori e oltre ai bei ricordi dell'Isola ogni tanto prelevava sabbia dalle spiagge più belle, da Is Arutas a Piscinas. Oggi un'azione punibile con una sanzione amministrativa tra i 500 e i 3.000 euro, ma 40 anni fa - quando la sensibilità ambientale era tutt'altra cosa - un semplice gesto di bambina che ha poi conservato quei preziosi chicchi di quarzo che sembrano riso brillante nella cantina della sua casa in Toscana. Lì sono stati dimenticati per tutto questo tempo, accanto ai vecchi giocattoli del mare: Ora quei 15 chili di sabbia sono venuti a galla, quando la donna, Elena, ha rovistato tra le vecchie cose, trovando le bottiglie piene di "ricordi" sbiaditi dal tempo. "E' stato un colpo al cuore", ha spiegato nella lettera con la quale ha raccontato la sua storia all'associazione Sardegna rubata e depredata, che da anni si occupa dei prelievi illegali sui litorali dell'Isola. "Una cosa mi è stata chiara sin da subito - ha scritto la turista - questa sabbia deve tornare al suo posto a qualsiasi costo. Assieme alla mia bambina di 5 anni abbiamo accarezzato e annusato quel pezzo di Sardegna e facendo attenzione a non disperdere neanche un granello l'abbiamo impacchettata con una solenne promessa: ci rivedremo presto...".

Il grosso pacco è stato quindi spedito all'associazione per restituire il suo contenuto alle spiagge sarde. Non è la prima volta che capita. Solo la settimana scorsa un'altra turista "pentita" ha restituito una bottiglia da un litro piena di sabbia rosa dell'Isola di Budelli. Un "cimelio" risalente al 1978 arrivato dalla Liguria. "La gente sta cambiando, forse anche grazie all'effetto traino di questa missione che per alcuni di noi è iniziata 20 anni fa - spiega Franco Murru, uno dei cinque soci fondatori - in questo caso specifico credo che sia emerso un fattore emozionale di una persona molto legata alla Sardegna". Una goccia nel mare, però: "ogni anno tra restituzioni e sequestri nei tre aeroporti e nei porti sardi contiamo decine di tonnellate di sabbia prelevata, nella maggior parte dei casi da turisti stranieri".

Secondo i dati dell'associazione, nel solo 2019 oltre sei tonnellate tra sabbia, ciottoli e conchiglie sono state bloccate prima che lasciassero l'Isola.

   

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