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Solinas, vie legali perché è in gioco la reputazione della Sardegna

Governatore, dobbiamo difendere buon nome isola turistica

"Nessuna negligenza da parte della Regione Sardegna". Replica così il governatore Christian Solinas al dossier che la Giunta laziale di Zingaretti ha presentato al ministro Speranza per denunciare la mancata collaborazione dell'Isola dopo l'impennata di contagi da Covid nel periodo di Ferragosto. "Se guardiamo i numeri sappiamo che fino a luglio la Sardegna aveva 0,3 di sieroprevalenza, un dato certificato dallo stesso ministero della Salute. Ciò significa che nell'Isola il virus non c'era e che qualcuno l'ha portato. E questo perché il governo non ha consentito a questa Regione di avere il certificato di negatività". Quanto alle dichiarazioni dell'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato circa la mancata consegna della lista con i nomi delle persone che hanno frequentato locali e discoteche, soprattutto in Costa Smeralda e Gallura, Solinas prende tempo: "Sto acquisendo - chiarisce - elementi puntuali".

SOLINAS, DI CONTROLLI A FRONTIERE E' RESPONSABILE IL MIT - "Sono gli uffici sanitari di frontiera, marittima e aeroportuale, di competenza del ministero delle Infrastrutture e trasporti, ad avere la responsabilità di controllare la salute di chi passa le frontiere e si muove negli scali". L'ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ricordando che così è previsto dal dpcm e dalle ordinanze regionali. Il governatore è intervenuto in Consiglio, dove si discute degli attacchi mediatici all'Isola sulla gestione dell'emergenza a ridosso di Ferragosto e in risposta al dossier della Giunta del Lazio. Quindi, sostiene il presidente, "non è utile dire oggi che i casi che registriamo nel Lazio provengono dalla Sardegna perché la Regione non ha controllato i positivi in uscita". Solinas passa al contrattacco e chiarisce: "Noi abbiamo reso confessi sui social network, sui giornali e sulle televisioni che hanno raccontato di aver assunto del paracetamolo per abbassare la loro temperatura e passare i controlli indenni. Davanti a questi comportamenti incoscienti che responsabilità può essere attribuita alla Regione Sardegna?".

NIEDDU, NON C'E' ALCUNA EMERGENZA SANITARIA - "Non esiste alcuna emergenza sanitaria in Sardegna". Lo ribadisce l'assessore della Sanità Mario Nieddu nel suo intervento in Consiglio regionale, una seduta convocata ad hoc per rispondere agli attacchi mediatici rivolti all'Isola dopo l'impennata ferragostana di positivi al Covid. "Abbiamo un totale di 837 positivi - riassume l'esponente della Giunta Solinas - da cui vanno scalati 182 non residenti, quindi 655, e se togliamo gli algerini del centro di Monastir arriviamo a poco più di 600. Di che emergenza pandemica sanitaria stiamo parlando?". L'assessore ricorda poi che da ieri "abbiamo un indice di contagio Rt superiore a uno: questo farà parlare di rischi di zona rossa in Sardegna. Ma in realtà - chiarisce - quest'indice continua ad essere calcolato su 1,6 milioni di abitanti, la popolazione sarda, ma nell'Isola solo ad agosto si sono registrati 960mila ingressi, quindi l'indice dovrebbe essere calcolato su 2,6 milioni".

SALTA ODG UNITARIO SU ATTACCHI MEDIATICI - Nessun ordine del giorno unitario sugli attacchi mediatici contro la Sardegna per i contagi a ridosso di Ferragosto, solo un documento votato in Consiglio regionale dalla maggioranza di centrodestra e da Francesco Stara (Italia Viva). Per il presidente dell'Assemblea Michele Pais, il maggior sostenitore di una soluzione condivisa, si tratta di "un'occasione persa: pur rispettando le decisioni di ogni parte politica credo - spiega - che su temi come questo le divisioni non aiutino la nostra terra". Da subito, però, l'opposizione ha definito inaccettabile l'odg proposto dalla maggioranza perché privo di autocritica sulle azioni messe in campo dalla Regione, mentre si limita a scaricare tutte le responsabilità sul Governo. Alla fine il documento è passato con 33 voti favorevoli e 15 contrari e impegna la Giunta ad adottare ogni atto affinché sia tutelata l'immagine della Sardegna come regione ospitale e preparata ad affrontare l'emergenza Covid in modo sicuro.

"La Sardegna è stata dipinta da molti organi di stampa per quello che non era - ha detto il capogruppo del Psd'Az Franco Mula - la Regione Lazio ha mandato al ministero un dossier contro Solinas, e il Governo si è comportato in modo strumentale perché ci sono le elezioni". Per il capogruppo della Lega Dario Giagoni, "l'odg è espressione di ciò che la Lega aveva già chiesto qualche giorno fa, una richiesta che non ha solo un valore economico ma anche simbolico: la nostra terra è stata vittima di un'azione mediatica infamante additata come Regione da evitare". Ma l'opposizione non ha fatto quadrato. "Dopo la grande enfasi sul passaporto sanitario c'è stato un contrappasso negativo con la diffusione dei contagi - ha sottolineato il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda - Di certo, ha chiarito, "non ha aiutato la confusione fra app nazionale e regionale, i video di certi locali dove, senza controlli, si tenevano comportamenti a forte rischio".

Fare causa? Secondo l'ex sindaco di Cagliari, "la Sardegna deve dare prima i dati per tracciare i contagi, perché si può pretendere che i media cambino posizione solo dopo aver dimostrato di saper arginare la pandemia". Per la capogruppo del M5s, Desirè Manca, se richiesta dei danni dovrà esserci, "va rivolta anche a Solinas per le diverse proposte irrealizzabili, come quella sul passaporto sanitario, lanciate per gestire in sicurezza l'arrivo dei turisti nell'Isola".

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