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Vittima di bulli: ancora niente denuncia

Vittima di bulli: ancora niente denuncia

La mamma, "nostro figlio ci ha chiesto di lasciare la città"

CAGLIARI, 21 gennaio 2020, 13:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Manuel Scordo

"Andiamo via da Elmas, cambiamo casa, non voglio vedere più nessuno, non voglio più uscire". Una richiesta disperata quella rivolta ai genitori da un ragazzino di soli 13 anni. Vive a Elmas, nell'hinterland di Cagliari, e da un anno è vittima dei bulli: insultato, deriso ogni volta che esce di casa anche solo per fare una passeggiata. In due occasioni è stato anche picchiato. Un inferno che i genitori stanno cercando di fermare: si sono rivolti ai carabinieri, anche se non ancora con una formale denuncia-querela, e hanno raccontato la loro storia ai giornalisti. "Mio figlio è buono, non ha mai dato fastidio, è un ragazzo per bene, amico di tutti - dice all'ANSA la mamma - non riusciamo a capire il perché di questo accanimento, siamo disperati".

Tutto inizia un anno fa all'uscita della scuola. "Il mio ragazzo stava andando a giocare a pallone con alcuni amici, quando è stato avvicinato da un ex compagno delle elementari e senza una apparente ragione è stato prima insultato e poi picchiato. Il giorno dopo - spiega la donna - mi sono rivolta al dirigente scolastico: i genitori del bullo sono stati convocati e i nostri figli si sono chiariti. Tutto sembrava essere finito lì, ma è stato solo l'inizio dell'incubo". Da quel giorno, secondo il racconto della madre, ogni volta che il 13enne esce di casa e incontra l'ex compagno di scuola viene insultato.

"Non sono mai riuscita a capire il perché - confessa amareggiata - quel ragazzo è stato anche ospite a casa nostra. Proprio a causa di questi episodi mio figlio ha smesso di uscire, ha perso la voglia di giocare con gli altri". Sabato scorso l'ultimo episodio di violenza. Il 13enne si era confidato con un amico più grande di lui e insieme avrebbero deciso di andare dal bullo per un chiarimento. "L'incontro c'è stato - conferma la mamma - ma il chiarimento si è trasformato in una vera e propria aggressione. Tutto in strada, davanti ad altri ragazzi e ragazze. Qualcuno ha anche tirato fuori un coltello per minacciarli, ma sono riusciti a scappare, inseguiti però dal branco". Una fuga disperata: i due si sono infilati in un vicolo senza uscita e per sfuggire ai bulli hanno dovuto scavalcare il cancello di una casa privata. "Mi ha chiamata la proprietaria dicendomi che aveva trovato mio figlio e un amico in giardino: erano terrorizzati", racconta ancora la madre.

Il papà ha poi accompagnato il figlio all'ospedale (nella colluttazione aveva ricevuto un pugno in faccia), mentre la mamma ha informato di quanto accaduto i carabinieri, che hanno avviato i primi accertamenti. Oggi pomeriggio il papà si è presentato in caserma a Sant'Avendrace per raccontare i dettagli, ma non ha presentato alcuna formale denuncia: ha infatti spiegato di volersi prima confrontare con il preside delle scuole medie in cui sono iscritti, seppure in sezioni differenti, sia il 13enne che il presunto il bullo. Nei prossimi giorni deciderà se sporgere querela. "Mio figlio ha detto che non vuole che si vada avanti con questa storia della denuncia: 'lascia perdere, andiamo via da Elmas, lasciamo questo posto', ci ha detto. Ma io e mio marito - chiarisce la donna - non siamo d'accordo: fuggire non è una soluzione, spero invece che le forze dell'ordine riescano a mettere fine a questo inferno".

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