Circa un milione di litri di latte è
stato lavorato per essere dato in beneficienza, dato in pasto
agli animali o gettato per colpa dell'atteggiamento
irresponsabile degli industriali che ha portato i pastori
all'esasperazione di fronte a compensi inferiori a 60 centesimi
al litro, al di sotto dei costi di produzione. E' quanto stima
la Coldiretti in occasione della manifestazione davanti a Piazza
Montecitorio a Roma dove i pastori sardi hanno denunciato alle
Istituzioni nazionali la tragedia del latte di pecora e chiesto
di procedere immediatamente al commissariamento del Consorzio di
tutela del Pecorino Romano Dop, responsabile con le sue scelte
del crollo del mercato che ha messo in ginocchio gli allevatori.
I pastori hanno manifestato la propria rabbia davanti a
cittadini e parlamentari con cori e grande striscione sul quale
si leggeva "Rispetto per la tragedia dei pastori sardi" ma
chiedono anche provvedimenti immediati contro chi specula sul
prezzo: "Pastori alla fame: commissariamo il Consorzio del
pecorino Romano" si legge in un cartello.
"Attendiamo che l'associazione industriali proponga a tutti i
pastori della Sardegna il prezzo del latte che non ha voluto né
trattare né modificare in questi mesi rimanendo sordo e
indifferente alle proposte avanzate", afferma la Coldiretti, nel
sottolineare che merita una risposta chi si sveglia alle 5 del
mattino tutti i giorni per mungere e ottenere da ogni pecora
circa un litro di latte al giorno che viene pagato pochi 60
centesimi al litro, una elemosina che non copre neanche i costi
di allevamento.
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