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Coste e fondali liberati da 8.500 gomme

Coste e fondali liberati da 8.500 gomme

Concluso all'Asinara progetto EcoTyre e Marevivo

ASINARA, 25 giugno 2018, 17:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Quaranta interventi, 8mila e 500 gomme portate a riva e, solo nell'ultimo anno, 3mila e 200 chili di pneumatici correttamente avviati al riciclo. Sono i numeri di "Pfu Zero sulle coste italiane", il progetto di raccolta dai mari italiani di pneumatici fuori uso abbandonati. L'iniziativa è del consorzio nazionale EcoTyre e Marevivo col patrocinio del Ministero dell'Ambiente e di Federparchi-Europarc Italia e la collaborazione della Guardia costiera.

Dopo aver fatto tappa a Messina, Trani, Gaeta, Marina di Ravenna e Porto Venere, oggi la campagna si è conclusa all'Asinara, l'isola che fa capo al comune di Porto Torres, nella Sardegna nordoccidentale. Le isole minori d'Italia, su cui il progetto si è focalizzato in questa prima fase, vivono problemi logistici per il trasferimento dei rifiuti dal loro territorio. Il progetto contempla anche i protocolli d'intesa che EcoTyre e Marevivo hanno firmato con Lampedusa, Pantelleria e Ustica per il ritiro regolare di pneumatici dalle isole e il trasporto agli impianti di recupero.

È diffusa l'abitudine di utilizzare i copertoni come parabordi su barche e moli per poi gettarli in mare, dopo anni di incuria e usura. Recuperate dai sub, le gomme vengono avviate al recupero. Quest'anno gli interventi sono stati sei e hanno permesso di recuperare 600 chili di pneumatici a Messina, 400 a Trani, mille e 500 a Gaeta, 600 a Porto Venere e 100 all'Asinara. A Marina di Ravenna il primato positivo: è stata recuperata una sola gomma.

"Con questo percorso dalle Alpi alle isole minori e in giro per le coste, abbiamo individuato e smantellato decine di depositi - spiega Enrico Ambrogio, presidente di EcoTyre - Il problema c'è ancora, ma le discariche sono sempre più rare grazie al lavoro di sensibilizzazione che accompagna le iniziative". Per Carmen Di Penta, general manager di Marevivo, "tra gli obiettivi raggiunti c'è il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali e delle capitanerie di porto". E grazie ai protocolli d'intesa siglati con alcune isole minori in difesa del mare, sottolinea, "abbiamo attivato canali preferenziali di raccolta e gestione degli pneumatici".
   

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